Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
¦i'òs Storia dei comuni italiani.
pozione al governo della chiesa. Lotario, che non era di quegli uomini fatti per servire da semplice addobbo cortigianesco, lasciò sdegnoso gli splendori di Roma, e corse alla tranquilla libertà della solitudine. E' sembra che vi recasse l'animo suo grandemente esasperato, imperciocché in quel tempo versava tutta l'amarezza del cuore sulle pagine d'un libro ch'ei si diede a comporre e chiamò Dispregio del Mondo. E veramente i più famosi misantropi delle antiche o dello moderne istorie non inveirono mai con maggior virulenza contro la innata perversità del fango fatto uomo, del preteso portento della creazione, che lo eminentissimo non teme di porre al di sotto del bruto.1 Esortava quindi i buoni a spregiare le terrene grandezze, sollevarsi in ispirito all'altezza delle cose divine, e in esse cercare il vero conforto alle proprie miserie, retaggio fatale dell'uomo.2 Aspirazione antica, sublime vaneggiamento di tutti gli ascetici d' ogni tempo e d'ogni gente, sterile consiglio predicato sempre invano alla creatura che seguita inevitabilmente a strascinarsi e tribolare fra le lordure della terra.
La morte di papa Celestino, seguita l'ottavo giorno di gennajo 1198, trasse nuovamente Lotario dall'ozio sterile, in cui da sette anni languiva, alla vita pubblica. E già da alcun tempo molti speculatori degli eventi futuri, gli vedovano la tiara sul capo. Gliela vedeva anch' egli con grave rammarico, Celestino, che. scorgendo non lontano da' suoi passi spalancato il sepolcro, propose ai cardinali di rinunciare al papato purché gli eleggessero a successore il cardinale Giovanni
1 ù Gli Uccelli e 1 pesci sono formati di materia più nobile che non è quella dell'uomo, il quale non è per nulla superiore ai quadrupedi » De Conlemplu Mundi. Ilurter, Storia d* Innocenzo 111 e dei suoi Contemporanei, libro l, ne riporta alcuni brani e s'ingegna di spiegarne, a modo suo, lo scopo. All'opera di questo scrittore rimando i lettori che amassero sapere fin le minuzie della vita d' Innocenzo , ma a un tempo reputo mio debito avvertirli d' andare guardinghi intorno ai fatti e ai giudizii , perocché sono in modo formulati e ordinati da produrre una illusione teatrale che mostri seducente la figura del grande protagonista; il che è prova forse di squisito ingegno iu un romanzoariostcsno, ma poco o punto convenevole.alla schiettezza della storia , c tanto più vi si badi quanto lo scrittore è uomo dottissimo ed accorto.
3 a Fosse a Dio piaciuto eh' io fossi morto in seno alla min genitrice! perciocché la miseria è il solo retaggio dell' uomo, formato di fango eie... » Ilurter, luogo citato.
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