Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
494 STORIA DEI CojiuM ITALIANI.
ziope (lo' servigi prestatigli aveva rjcevuta la signoria d'Onan} p di (tornano. L'a}tra era quella de' marchesi 4' Este. La prj-pia, sempre fida allo impero, si pose a capo di parte ghibellina; la seconda consanguinea de' Duchi di Sassonia e dj Baviera, capitanò parte guelfa. Eqtrambp avevano confedeptj signori e città, entrambe dominavano in vari eprouqj, ed en-(rfir,i(ie ora amiche cip nimiche, abborrjvansj atrocemente allorché Ottone giunse in Ifalja. Azzo Yj marchese d'Estp, phe era graq giudice dellp jmperp ideila Marea di Verona, corse pripio tra tutti a rendergli opggiq. flttqpft gli fepp qijpllq accpglippze eh' erano dovete p un parere, potqntissimq fp j vassalli italiani ; ina gli ordinq ljbepssq i Montecchi ghibellini e i jqro partigiani che il piarcjiese teneva prigioni. Quando ,f> imperatore il) un pastello dpl,a valle (Ji Trento convocò i prin-pipajj signqrj del}' alfa Itajja, Ezelino acp^sfj Azzo d'avello Voluto assassinare, e sfidollq. Il dì dopo giunse Salinguepci dj Ferrara con ceptp cavalieri, e rinnovò l'accpsa e ja djsfjda. Gli avversarli eoneitaronsi, trascorsero 9 minapce e pontuipp-lie; i signori alemanni snudarono i ferri; e fatto silenzio, lo imperatore inibì a chiunque di parlare di duello alla sua presenza. Egli voleva pacificare Azzo ed Ezelino. IJ giorno seguentq Ottone cavalcando seguito dai due sigpqri djsse ad Ezelino salutasse il marchese. Ezelino ubbidì ; il marchese rese il saluto ma tenne altpro contegno. Un frivolo caso pose l'uno accanto dell'altro; allora si misero a conversare, finché dtprò la cavalcata, in guisa da porre il sospetto nell'ampio del re, che non ne fu tranquillo se pon dopo d'averli ambidue interrpgati.
E così Ezelino da Romano ed Azzo d'Este, che erano an-
ì i i < t . i ,, i i > ¦ ' ' rche congiunti di parentado, pacificaronsi; e parve che in questa concordia la fazione guelfa e la ghibellina posassero gli odii, e s'inchinassero dinanzi ad Ottone IV, che procedeva senza impacci a farsi consacrare Cesare sempre augusto1 dal suo pr'otettorp Innocenzo III.
XI. Ottone passando per Verona, Mantova, Cremona, Bologna, Milano, Genova, Lucca, Sjena, e varie qltre città della Toscana', in tutfe rispettosamente accolto, festeggiato e
1 Ei fu il primo che cominciossi a chiamare oflìcialmente ternper auguitu*.
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