Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      5-2-2 storia dei comuni italiani.
      ostante, qualche salutare provvisione, come quella che inibisce a chiunque d'impossessarsi, come buona preda, de'navigli che facessero naufragio al littorale delle sue terre, tranne qualvolta non fossero di pirati o di nemici all'impero, e al nome cristiano.
      Avendo poi data sicurtà al pontefice promettendogli che nel susseguente marzo avrebbe spedito un esercito in Palestina, si parti da Roma alla volta del regno, a cagione della sua assenza gravemente sconvolto.
      XXI. Né le turbolenze de'baroni fautori d' Ottone in Puglia, nò la ribellione de' Saraceni in Sicilia, occuparono la sua mente in modo eh' egli lasciasse in seno ai comuni italiani crescere la fazione che procedeva avversa all' impero. Onde ef-ficamente provvedervi, da Sutri, dove aveva trasferito il campo, mandò suo legato in Toscana, Romagna e Lombardia Corrado vescovo di Spira cancelliere imperiale.1
      Con l'intendimento di raffermare l'autorità sua, e per quanto le costumanze di quel tempo lo concedevano, accentrare in essa l'intero governo dello stato, giunto in Capua, ragunò un parlamento, pubblicandovi venti costituzioni,2 e istituì la celebre corte così detta Capuana per togliere ad esame i titoli de' feudi, cassare gì' illecitamente conceduti e gli usurpati, e riconfermare i legittimi. Primo a provare la giustizia del nuovo tribunale fu il fratello di papa Innocenzo III che era stato investito della contea di Sora. Quei baroni che s'erano mostrati fautori d'Ottono furono spogliati de'loro beni, e costretti ad uscire dal regno. Lo imperatore querelavasi col papa che dava ricovero ai suoi nemici. Il papa muoveva lamento di Federigo, perche temeva che la corte Capuana volesse ledere i diritti della Chiesa. A rassicurarlo Federigo gli scrisse unaannotatore e patrono dell' edizione. Mi rincresce non poco di non avere potuto vedere il principio e la fine deli' opera, poiché i due volumi che finora sono pubblicati contengono la storia di Federigo dal 22 novembre 1220 fino al 1250 circa.
      1 11 Diploma ha la data del 27 novembre , cioè cinque giorni dopo la incoronazione; si trova nella citata Raccolta di Huillard-Brdholles, T. II, pagina 51.
      J Tali costituzioni o capitoli più non esistono. Perirono forse perchè undici anni dopo furono incorporato nelle fumose costituzioni promulgato in Melfi. Vedi Riccardo di San Germano, Chronic. ad anu. t220.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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