Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
5"20 storia dei comuni italiani.
ttrasportava quarantamila crociati, fece vela dal porto di Brindisi. Pochi giorni dopo salpavano anche Federigo e il landgravio con molti cospicui personaggi. Arrivati ad Otranto, il landgravio cadde vittima del contagio. Infermò anche Federigo. Tali disastri parvero segni di sinistro augurio ; lo ardore era spento, Io sgomento era nato in cuore di tutti : i principi e i vescovi consigliarono lo imperatore a differire il viaggio.
XXVI. La trista nuova giunse inaspettata a Roma, dove pochi di innanzi era stata universale esultanza, ed ora face-vansi pubbliche preghiere pel prospero successo della guerra santa. La cosa parve incredibile perocché era in varii modi riferita. Ma come i messi imperiali furono al cospetto del papa che trovavasi in Anagni e gli posero nelle mani le lettere nelle quali Federigo narrava il disastro, Gregorio IX, prestando fede alle calunnie de' Guelfi, il dì dopo senza commonitorio o citazione,1 senza indagare minimamente il vero, salito in pergamo, con tutta la lugubre solennità del rito dichiara scomunicato Federigo II imperatore. Nè qui si stette la santa collera del pontefice, ma scrisse ai vescovi d'Italia e ai principi dello impero narrando a suo modo e con quella gonfia eloquenza in cui era reputato maestro, il caso, e chiamando Federigo in-gratissimo figlio della Chiesa, e traditore della fede, il quale per meglio mentire a Dio, simulando infermità, se ne stava a letto, mentre la voce pubblica accusavalo d'avere propinato il veleno al landgravio, ' ed eletta con maligno divisamento la città di Brindisi come luogo di convegno allo esercito, perchè la insalubrità dell' aria, e le vampe del sollione lo consumassero. 8
Con che animo Federigo ricevesse il terribile colpo, lo
1 Parole del pio Muratori, all' anno 1227.
8 « Non fuit vera Iibbc sed simulata Friderici aegritudo ; immo tulit fama Fridericum cum immani flagitio Lantgravium veneuo ioleremisse etc. » Ray-naldus , Annal. Eccles. ad ann. 1227.
3 Tamdiu in (estivi fervoris incendio, in regione mortis et aeris corru-ptela detinuit exercitum christianum, quod non solum magna pars plebi», veruni etianl non modica multitudo nobilumi et magnatimi pestilenza , sitis ari-ditate, ardoris incendio ac inllltis incommnditatibus espiravi! inter qnos defecerunt nobilis vir Lantgravus, et episenpus Augustensis. Pars vero non minima infìrmitate gravata regrediens in viis , et silvis , montibus, planitiis et speluncis , occubuit jam ex parte 11 Epist Greg. IX, presso Raynaldo, Annal, Ecckiiast. ann. 4227, Tom. I, pag. 591.
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