Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      storia dei comuni italiani.
      mane crudeltà, arsi vivi nella piazza di Verona settanta cristiani, eh' ci chiamava eretici. I ghibellini mandavano attorno la voce che il frate tenesse secreto e frequente carteggio con la corte di Roma, che volesse spegnere le pubbliche libertà d'ogni terra. Incitava gli animi de' cittadini contro lui un certo Giordano Priore di San Benedetto, mosso da gelosia di mestiere; gì'incitava Padova ad insorgere e togliersi via la vergogna del giogo d'un frenetico claustrale. Uguzio Pilio potestà di Vicenza, rifattosi d'animo, chiamò le milizie padovane per opporsi a Frate Giovanni. Costui che si trovava tuttavia in Verona, udita la cosa, corse a Vicenza per opprimere quella ch'egli chiamava ribellione, giunse fino al palazzo del comune, lo prese e diede a saccheggiare alla canaglia che lo seguiva. Ma appena arrivati i Padovani, egli non si potè più reggere, e cadde con tutta la sua famiglia nelle loro mani. Messo in carcere, e, forse perchè fu giudicato più demente che colpevole, rimesso fuori, il sostenuto disastro non bastò a sanargli il cervello. Egli corse a Verona; ma non trovandovi ubbidienza, liberò gli ostaggi, e da nessuno compianto nella sciagura e da tutti schernito, se ne tornò al suo convento di Bologna, dove oscuro e forse consunto dai rimorsi, chiuse i suoi giorni.
      XXXIV. Dopo la missione del frate di Vicenza, che era cominciata con un maraviglioso trionfo, e finita con una grottesca rovina, la discordia riarse più clic mai devastatrice nell'alta Italia, non ostante che in altre città alt,» frati mendicanti dessero opera a pacificare i cittadini. In Piacenza Fra Leone dell' ordine francescano, eletto dalle fazioni arbitro delle loro differenze, fu savio, e partì equamente gli onori dello stato fra le diverse classi del popolo. In Modena un altro suo confratello chiamato Gherardo con la potenza della parola compose non poche discordie. In Parma riformò gli Statuti del comune e fece richiamare i banditi. Cotesta generazione di pacieri pellegrinavano da per tutto, indefessi nel loro benefico ministero, e in ricompensa delle loro fatiche altro non chiedevano che lo sterminio degli eretici, credendo con ciò raffermare la grandezza e gloria della religione e Chiesa di Cristo.
      Non per ciò l'autorità di papa Gregorio accrescevasi. E' pare che la fortuna, dopo la sua cacciata da Roma, non


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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