Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUiNI ITALIANI.
      pena si fosse mosso con un convenevole esercito per venire in Italia. Se non che un avvenimento inatteso mutò subitamente l'animo d'Innocenzo.
      Corrado aveva appena ventisei anni d'età. Ma da parecchi mesi era travagliato da una lenta febbre. Rafferma, come a lui pareva, la pace nel regno, apparecchiavasi a ritornare in Germania per riprenderete ostilità contro l'usurpatore allorquando fu colto da morte non senza avere prima dettato il proprio testamento, nel quale nominava erede il proprio figlio Corradino, fanciullo di due anni, che trovavasi con la madre in Alemagna, e lo poneva sotto la tutela di Bertoldo di Oem-burgo. Anche adesso ad infamare l'abborrita casa di Svevia, i caritatevoli sacerdoti non lasciarono di spacciare come Manfredi, da loro già accusato di parricidio, avesse propinato il veleno al fratello. 11 papa ne insanì quasi dalla gioia. Si sentì rinascere in cuore la morta speranza. E senza punto badare alla investitura data ad Edmondo d'Inghilterra, divisò di fare la guerra a nome della Sedia Apostolica e conquistare la Puglia e la Sicilia.
      VII. Ne' lunghi anni, eh' ei rimase oltre le Alpi, erasi stabilita in Roma una strana forma di libertà. I nobili s' erano insignoriti de' precipui monumenti della città, e gli avevano trasformati in fortilizii. Rinchiusi in essi coi loro scherani, spregiavano il pontefice, i magistrati, il popolo. Spesso di notte sbucavano a guisa di belve feroci dalle loro tane, assaltavano i viandanti, gli facevano prigioni per costringeli a redimersi. Spesso aggredivano i fondachi dei mercatanti e gli ponevano a ruba. Il popolo era stanco di soffrire e fremeva ; avrebbe voluto sterminare cotesti ladroni, cotesti nemici del vivere socievole ; ma non poteva. Imitando il costume de' liberi comuni, pensò di chiamare da Bologna il conte Brancaleone d' Andalò, e sotto il nome di senatore gli dette per tre anni potestà di purgare de' malfattori la terra e ricondurvi il regno della giustizia. Ei richiese, per patto, ed ottenne trenta ostaggi delle principali famiglie romane ; e li mandò in Bologna. Il suo governo fu quale gli amatori della pubblica pace lo avevano sperato. Non v' era mezzo, non v' era riguardo che valesse a sottrarre un colpevole alla giustizia. Molli furono i


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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