Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO SESTO.
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      castelli ch'ei disfece, molti i nobili, ch'egli, a spavento degli scellerati, fece appiccare alle finestre de'loro palazzi. Branca-leone governò col terrore, ma rimise in seggio la giustizia, e n' ebbe lode da' buoni.
      Tutti intanto mormoravano vedendo papa Innocenzo starsi in Perugia. Il senatore a nome del popolo spedì una ambasceria perchè inducesse il pastore a tornare all' abbandonato gregge. Il papa stavasi duro ; i Romani lo minacciarono ; i Perugini per non provocare Io sdegno di quelli, lo persuasero a partirsi. Andò in Assisi, e ci stava da pochi mesi quando vi giunsero nuovi oratori del popolo romano, i quali rinnovarono con più vigorose parole Io invito, annunziando nel tempo medesimo agli abitanti, che se seguitassero a tollerare nelle loro mura il pontefice, il popolo romano avrebbe fatta alla loro città provare la miseranda sorte d'Albano e di Tivoli.1 Il papa fu perciò costretto ad andare in Roma; dove, quantunque fosse venerato da tutti come il maggior vescovo del mondo cristiano, egli stava a consumarsi di rabbia e di vergogna , non potendovi esercitare quella signoria temporale che avevano goduta i suoi antecessori. Che anzi, per liberarsi dalle molestie de' numerosi creditori, gli fu forza implorare la protezione del Senatore.
      Mentre egli così viveva gonfio d'ambizione, e impotente a satisfarla, seguita la morte di Corrado, se ne andò in Anagni per cominciare la guerra. Quivi giunsero oratori spediti dal tutore di Corradino a chiedere pace. Innocenzo con orgoglioso contegno rimandò gli ambasciatori, dicendo che s'affrettassero a porre il governo del reame nelle sue mani, eh' egli penserebbe intorno ai diritti di Corradino quando ei fosse uscito di fanciullezza.Trascorso il termine assegnato, scomunicò Bertoldo, Manfredi e tutti i fedeli alla casa di Svevia. Chiese soccorsi di milizie ai comuni guelfi di Lombardia, di Toscana, e della Marca d'Ancona intanto che i Fieschi di Genova assoldavano armati. Nelle Puglie e nella Sicilia i partigiani della Chiesa destavano la ribellione. Bertoldo di Oemburgo si conobbe inetto ad affrontare la tempesta che da ogni parte si scatenava
      1 Matteo Paris, ad ann. 1254.


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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