Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUiNI ITALIANI.
      contro un trono già vacillante. Era poco amato dai suoi Tedeschi, mal tollerato dai baroni pugliesi. E però si congiunse con loro per indurre Manfredi a prendere la tutela del regno. Il figlio di Federigo accettò ripugnante, ma a patto che gli venisse consegnato il regio tesoro, che il marchese di Oem-burgo faceva rigorosamente custodire in Lucerà. Il soldato tedesco non tenne i patti, non volle né anche, siccome aveva solennemente promesso, levare un esercito in Puglia ; le falangi pontificie erano presso ai confini. Manfredi, non potendo altrimenti salvare il regno, andò incontro al pontefice, facendosi precedere da profferte di pace e di sommissioni ; gli resse la stalla e il freno al passo del Garigliano. Innocenzo lo prosciolse dalla scomunica, e si dichiarò protettore del dilettissimo figlio in Gesù Cristo, Corrado re di Gerusalemme.
      VIII. Il vecchio papa, entrava trionfante nel regno ; domo Manfredi, ogni ostacolo gli pareva vinto. La procace e insolente gioja de'fuorusciti, che ritornati alla patria, gli stavano d'intorno,accrescevagli la ebbrezza dell'anima, ina ad un'ora esasperava i più cospicui uomini che facendo sinistri presagi della dominazione clericale volgevano gli occhi a Manfredi, solo rampollo del grande imperatore, degno del padre, e valoroso figlio d'Italia, e capo di parte italiana ormai stanca di più patire l'orgoglio e la durezza militare degli Alemanni.
      Manfredi era dagli emuli suoi insultato e taceva ; ma come vide che l'altero cardinale de'Fieschi, il quale impossessandosi di tutte le città ordinava ai magistrati e ai baroni di giurare fedeltà al sommo Pontefice, e inibiva che nella formula fossero espresse le parole : salvi i diritti di re Corra-dino — come vide siffatta formula in aperta violazione delle promesse e convenzioni fatte dal l'apa innanzi di varcare i confini del regno, essere ingiunta anche a lui stessopensò che la pazienza, la prudenza, il simulare, lo attendere più non erano cose possibili. Trovato quindi un pretesto, si allontanò dalla corte papale, clic era in Teano. Per via, Bonello d'Anglano, che s'era posto in agguato, fu ucciso dai cavalieri che accompagnavano Manfredi. Questi—quantunque un nipote del ponte-
      1 Regeil. Innoc. IV, l'b XII.


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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