Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      18 STORIA DEI COMUiNI ITALIANI.
      IX. Col tesoro imperiale, che in quel luogo gelosamente custodivasi, potè assoldare numerose milizie. In pochi giorni tutti i Saraceni e i Tedeschi, entrambi fatti segno all' odio degli Italiani, e perciò congiunti in un solo interesse, trova-ronsi sotto gli ordini di Manfredi, il quale con forze sì poderose, poteva non che far fronte alle aggressioni de' pontificii, punire i ribelli.
      Di tutti il più reo sembravagli il marchese d' Oemburgo. Atto più al mestiere di predone militare, di soldato di ventura che a governare civilmente uno Stato, egli era non ultima cagione delle recenti sciagure di casa Sveva. Manfredi lo aveva carezzato, aveva dimenticate le sue continue perfidie, gli aveva perfino addimostrata sommissione. Ma quel tristo, quasi pilota che volga il timone secondo il vario spirare del vento, ora parteggiava pel papa, ora pel suo benefattore e sovrano, e lo faceva con sì poco accorgimento che avrebbe dovuto perdere la fiducia d'ambidue. Ma il papa, purché saziasse la implacabile voglia di vendicarsi e insieme di ridurre sotto il suo giogo il reame siciliano, apriva le apostoliche braccia agli stessi Mussulmani de' quali nel tempo medesimo predicava santa la strage : così si collegò con lo infido Tedesco. Similmente Manfredi, trovandosi in terribili frangenti, non reputava saviezza spregiare la opposizione d' un uomo, che era di tanta autorità nello Stato, e poteva di leggieri sovvertire le milizie alemanne. Adunque, come fu detto, dopo i prosperi successi dell' armi papali il marchese d' Oemburgo mostravasi fedele ad Innocenzo, il quale a renderselo più riconoscente donò feudi ad Oddo e Luigi fratelli di lui. Il marchese movendo con le milizie verso Foggia, s' era fatto precedere da Oddo, mentre dall'altro lato veniva innanzi il cardinale nepote del papa con più poderose forze. Come il marchese d'Oemburgo seppe che Manfredi era stato accolto in trionfo'da'Saraceni, ed insieme coi Tedeschi gli aveva raunati sotto il proprio vessillo, gli mandò un presente di vesti sonluose, e con la usata impudenza propose pratiche d'accordo. In quel mentre Oddo, che s'era fermato a Foggia, avendo osato correre il territorio di Lucerà, venne da Manfredi assalito e sconfitto si che per ventura potè salvarsi fug-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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