Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUiNI ITALIANI.
      alla incoronazione, potè fermare una lega coi guelfi di Lombardia. Nel giugno del 1259 in Cremona fu sottoscritto un atto, col quale il marchese d'Este, il conte di San Bonifacio, e i comuni di Padova, Ferrara e Mantova, a nome di tutti i loro collegati Lombardi, Toscani, e Romagnuoli, si pacificavano a Manfredi, lo riconoscevano legittimo re di Sicilia, promettevano di difenderlo da' suoi nemici e di riconciliarlo conia Chiesa di Roma. Ma Firenze, dove signoreggiavano i Guelfi, i quali in pochi anni avevano fatte cose mirabili ed ingrandito di territorio e di forza il comune, si oppose e mandò ambasciatori in Alemagna invitando Corradino a scendere in Italia: opposizione funesta e vera pietra di scandalo, che turbò la concordia con tanto studio e sì prosperamente conseguita. Manfredi poiché crasi collegato co' Guelfi, aveva rotta ogni relazione con Ezzelino. Ma a dir vero Ezzelino il quale, morto Federigo, s'era reso pressoché indipendente , morto Corrado, non isperò più negli eredi superstiti della casa Sveva, e benché al cospetto della Chiesa la sua condizione fosse simile a quella di Manfredi, pure non volle mai riconoscerlo estimandosi superiore ad ogni principe d'Italia. Se il predetto trattato di Cremona non fu concluso per istudio di Buoso da Doara e del marchese Pelavicino, non è dubbio che essi, poiché ebbero scoperte le trame d'Ezzelino, si congiunsero coi Guelfi, e tutti giurarono di far guerra contro i nemici d'ognuno di loro: e guerra d'esterminio segnatamente contro la famiglia da Romano, senza che autorità d'imperatore o di pontefice potesse scioglierli dal fatto giuramento. In tal modo i due grandi partiti nell' Italia superiore sembravano fusi in uno; se non che i molti fuorusciti da ogni città, male sostenendo i disagi dello esilio, e spinti dal rancore e dalla sete di vendicarsi, non abborrivano di sperare in Ezzelino, ancorché conoscessero, come il tiranno, riuscendo vittorioso de' loro nemici, avrebbe ridotti in ischiavitù loro e la patria.
      I nobili di Milano ognora in conflitto co' popolani, gli avevano data speranza d'aprirgli lo porte della città se si fosse presentato dinanzi le mura. Nell'agosto del 1250 Ezzelino raccolse un formidabile esercito, c non senza prima avere consultato gli astrologhi della sua corte, si mosse e andò ad


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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