Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (31/507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      30
      STORIA DEI COMUiNI ITALIANI.
      cavallo. Il di 27 settembre, dopo trentaquattro anni di tirannia e sessantasei anni di età, Ezzelino da Romano cadeva per non più risorgere. Sparsasi la nuova, da ogni terra circostante accorrevano in folla i popoli al campo de'collegati per vedere un tanto spettacolo. I marchesi d'Este e di Pelavicino, e Buoso da Doara non concessero che gli venisse fatto il minimo insulto, e lo provvidero di medici. Il tiranno in tanta sciagura non perde il suo altero e feroce contegno, non si inchinò a pregare né uomini ne Dio, e disdegnando ogni conforto all'anima e al corpo, dopo undici giorni spirò, e fu sepolto a Soncino.
      XV. La morte d'Ezzelino fece nascere dovunque inesprimibile letizia. Le oppresse città si sentirono rinascere a nuova vita. Padova salì in grandissima fama. Bassano le giurò fedeltà, Vicenza ne accettò la protezione; ed entrambe vollero essere rette da potestà padovani. Verona diede l'ufficio a Mastino della Scala, capo di una illustre famiglia, che, fattasi potentissima, dominò per pochi anni con isplendida tirannide varie terre di Lombardia e della Marca eresse parte Ghibellina. Il Marchese Pelavicino, fatto vicario di Manfredi, fu eletto potestà di Parma : Brescia, Novara e Piacenza si sottoposero alla signoria di lui ; lo stesso Martino della Torre fu costretto a farlo eleggere, per cinque anni, capilano delle milizie milanesi. In tal modo nel--l'Alta Italia i due grandi partiti pareggiavansi tra loro e i popoli posavano. I Trevigiani intanto, levatisi a tumulto, avevano cacciato Alberico da Bomano, il quale co' suoi mercena-rii s'era vigorosamente munito nel castello di San Zeno. Ma perchè di quando in quando usciva a guastare il contado di Treviso, mutilando o ammazzando crudelmente quanti gli cadessero nelle mani, i cittadini gli confiscarono gli averi, e dannarono lui alla forca, e la famiglia al fuoco. I comuni, che avevano vinto Ezzelino, fecero nuova oste per esterminare Alberico. Le milizie, capitanate dal Pelavicino, dal Marchese d'Este, e da Buosó di Doara nella primavera del 1260 cinsero d'assedio San Zeno. Alberico tenne forte fino al cadere d'agosto ; ma come vide che il capo de'suoi mercenari!, corrotto dall' oro, aveva aperte le porte ai collegati, si chiuse con la moglie e co'figliuoli dentro la torre. Gli mancarono le vettovaglie.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

Pagina (31/507)






Ezzelino Romano Este Pelavicino Buoso Doara Dio Soncino Ezzelino Vicenza Mastino Scala Lombardia Marca Ghibellina Marchese Pelavicino Manfredi Parma Brescia Novara Piacenza Martino Torre Alta Italia Trevigiani Alberico Bomano San Zeno Treviso Ezzelino Alberico Pelavicino Marchese Este Buosó Doara San Zeno Padova Bassano Verona Alberico