Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO SESTO.
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Si arrese al marchese d'Este sperando che il suocero della sua figliuola volesse salvargli la .vita. Ma questi non volle, o non potè, perocché la strage di tutta la esecrata famiglia degli Ez-zelini era uno di quegli impetuosi desiderii di popolo i quali non è potenza umana che vaglia a frenare. Con inumanità che a rammentarla mette ribrezzo, al misero caduto fu forza veder consumare dalle vampe del rogo la consorte e le cinque figliuole, e impiccati e squartati i due figli. Uopo di che, appeso anch' egli alle forche, le sue membra furono fatte in brani, e mandate a tutte le terre già oppresse dalla tirannia degli Ez-zelini.
XVI. La caduta del terribile tiranno non satisfece appieno l'animo del papa, il quale non voleva pace con Manfredi, e quindi vedeva sinistramente l'autorità di lui consolidarsi in Lombardia. Comandò che si rompesse il trattato di Cremona perchè v' era incluso Manfredi ; promise a' Cremonesi, a Buoso da Doara, ad Oberto Pelavicino ed agli altri capi Ghibellini di proscioglierli della scomunica a patto che si dichiarassero nemici al re di Sicilia : ma ogni briga, ogni minaccia, ogni promessa furono vane ; e Manfredi, se non poteva aspettarsi soccorso dai Lombardi, sperava almeno che non gli procedessero avversi.
Non così poteva egli sperare rispetto alla Toscana, dove i Fiorentini facevano ogni sforzo per far predominare i Guelfi. Difatti il proponimento di vivere in pace e di non ridestare le sciagurate passioni di parte non fu lungo tempo mantenuto. Era trascorso appena mezzo anno e i Fiorentini andarono con le milizie a Pistoia dove prevalevano i Ghibellini. E perchè i Ghibellini di Firenze non solo non vollero seguire il vessillo del comune, ma biasimarono la impresa, appena l'oste fiorentina tornò vincitrice de' Pistojesi, cacciò parecchie case ghibelline, le quali esulanti in varie terre spargevano lo scontento e ridestavano le sopite ire contro la patria, ripetendo clic essa a fine di ridurre tutta Toscana a parte guelfa, voleva onninamente sterminare la ghibellina. In otto anni i Fiorentini avevano già sparso il terrore in ogni terra, umiliati e costretti a patteggiare i Pisani, molestati quei di Lucca e quei di Siena, i Volterrani, gli Aretini, dome le terre minori, distrutte le ea-
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