Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUiNI ITALIANI.
      varsi con la fuga. Gregorio seppe talmente vantaggiarsi degli eventi, che poco dopo Michele, il quale di tutore era divenuto usurpatore accecando e incarcerando il nepote, venne solennemente riconosciuto; e per opera di lui la chiesa greca, a somma gloria dell' operoso pontefice, si ricongiunse, ancorché per hreve tempo e più per simulazione dell' usurpatore che per persuasione del clero, alla chiesa latina.
      Quanto ciò potesse dispiacere a Carlo è agevole immaginare, perocché trovandosi egli sotto la protezione della Chiesa, non avrebbe potuto con ragionevole scusa ricusare di condurre le sue schiere in Oriente contro gli Infedeli. E questa era la suprema ragione che moveva il Pontefice a convocare il concilio in Lione. Riesci oltremodo numeroso e splendido. Ivi i legati dell' imperatore d'Oriente fecero, a nome del loro sovrano, pubblica abiura degli errori del greco scisma ; ivi Rodolfo d'Austria, riconosciuto legittimo re di Germania e futuro imperatore, confermò, per mezzo de' suoi oratori, tutte le concessioni fatte dagli antecedenti Cesari alla sedia apostolica, e rinunciò ad ogni qualunque autorità politica sopra le terre della Chiesa.
      Gregorio X, lieto delle gesta del suo concilio, ripassò frettoloso le Alpi con lo intendimento di compire la pacificazione dell' Italia. Ei bene auguravasi, imperciocché i popoli lo reputavano paciere sincero e leale, come colui che non avendo né fatto né ricevuto ingiurie dai due grandi partiti, in che era divisa la Italia, non era in sospetto di volere esaltare l'uno per deprimere l'altro. Così gli venne fatto di attutire una guerra micidiale che da più anni ardeva tra i Bolognesi e i Veneziani. Traversata adunque la Lombardia, e stretti maggiormente i vincoli d' amicizia co'Torriani, si ridusse in Toscana ; ma giunto in Arezzo e da gravissima infermità sorpreso, finì di vivere sul cominciare del 1267, lasciando rinomanza di glorioso pontefice e di onesto e santo uomo. Il disegno della crociata parve scendesse con lui dentro il sepolcro ; i principi non se ne dettero più pensiero; il fervore era spento ne'cuori de' popoli, i quali tornarono alle intestine discordie.
      XXXI. I più notevoli moti fra tutti seguirono verso quel tempo in Bologna, in Pisa e in Milano. Capi di parte guelfa in


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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