Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO SESTO. "71
parata a festa; vi sorgevano grandi pergami di legname, in sui quali erano il Cardinale con più vescovi, e prelati, e chierici, e i magistrati del Comune, e le capitudini delle arti. Da quel luogo eminente frate Latino predicò la pace con forbita e calda eloquenza. Ne lesse i patti, proposti dal pontefice ed accettati dal reggimento e dai capi delle parti; e i principali erano questi: gli esuli ghibellini ritornerebbero alla patria, i tolti averi sarebbero loro resi; solo sessanta famiglie circa, come quelle che reputavansi pericolose alla durata della concordia, rimarrebbero temporaneamente in esilio,1 verrebbero confinate ne' luoghi da designarsi dal papa dentro il patrimonio di San Pietro tra Orvieto e Roma, e sarebbero tenute ad uscire da Firenze infra un mese ; il governo verrebbe ordinato dal papa, e i magistrati pei due susseguenti anni sarebbero da lui eletti ; per fermezza della pace ambo le parti darebbero settecento quarantasei mallevadori, cioè trecento settantadue i Ghibellini, e trecento ottantaquattro i Guelfi; pena ai rompitori della pace cinquanta mila marche d'argento, metà a beneficio della Camera Apostolica, e metà a beneficio della parte offesa ; per maggiore sicurtà parecchi castelli propinqui a Firenze sarebbero consegnali al papa.! Appena frate Latino ebbe finito di sermonare, comandò che i centocinquanta sindachi de' ghibellini e quelli de' guelfi si dessero il bacio di pace. L'atto solenne ne fu stipulato nel palazzo di messer Tommaso Spigliati de' Mozzi. Le condannagioni tutte furono bruciate perchè non ne rimanesse la infausta memoria, che avrebbe potuto riaccendere gli odii. Inenarrabile fu il tripudio del popolo ; e fra mezzo a questa universale esultanza venne fatto al benefico cardinale di spegnere le nimistà private ; e per rendere duratura la concordia ei fece varii parentadi tra le famiglie avverse. In tal guisa, benedetto da tutti, partiva da Firenze e ritornava in Bologna.
1 De'collimati 20 erano del sesto di San Piero Schersggio; 9 di Borgo; 5 di Porta San Piero; o di Porta di Duomo; 7 di Porla San Pancrazio; Il d'Oltrarno.
2 I documenti della Pace del Cardinale Latino (premessovi un brano di vecchia cronaca, tratto dalla Storia di Leonardo Arctioo, tradotta da Donato Acciajnoli) furono in parte pubblicati nel Tomo IX delle Delizie degli Eruditi Toscani. L'atto trovasi nis. nella Magliabechiana.
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