Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      Quivi la riputazione acquistatasi dal cardinale Latino scemò gli ostacoli dianzi da lui incontrati a indurre alla paco le accanile fazioni. Nello Agosto dello stesso anno fu anche conclusa in Bologna con condizioni dettate dal papa e pressoché simili a quelle della pace di Firenze.
      Siena anch' essa per opera dello stesso Legato aveva richiamati i Ghibellini. La quiete regnava in tutta Toscana e nella Romagna ; e il cardinale apparecchiavasi a passare in Lombardia, allorquando il Pontefice finì di vivere nell' Agosto del 1280.
      XXXVII. Carlo d'Angiò benedisse alla morte, la quale con quello inaspettato colpo parve alleggerirlo d'un gran peso. Bepentc volò a Viterbo per fare eleggere un pontefice a suo modo. E la cosa non era sì agevole, imperocché, papa Niccolò avendo creato, oltre a tre suoi nipoti, non pochi cardinali appartenenti a famiglie romane, la parte italiana — chè così allora trovavasi diviso il sacro collegio — prevaleva sopra la francese. E però acceso un improvviso tumulto nella città, fece rapire i tre cardinali Orsini, e come perturbatori della elezione, gli fece rinchiudere in una stanza, finché gli altri, non osando resistere, il dì 22 di Febbraio del 1281 elessero il cardinale di Santa Cecilia, di nazione francese, il quale assunse il nome di Martino IV. L'Angioino non poteva desiderare un uomo più ligio ed abiettamente servile ; Martino portava il titolo, ma il vero papa era Carlo, il quale movendolo come un fantoccio, se ne serviva di riparo, cui andavano a colpire il biasimo e la vergogna di cotanti atti d'iniquità e di perfidia.
      Papa Martino in sul principio del suo pontificato si fece eleggere senatore perpetuo di Roma ; e violando l'ordinamento di Niccolò III, conferì quella dignità a Carlo, e pose negli alti ufficii dello Stato uomini del re di Sicilia ; e per rendere innocua la opposizione de' cardinali italiani, che dotti, accorti e audacissimi erano, creò molti cardinali francesi.
      La potenza di Carlo dianzi prostrata, risorse in tutta la Italia. In molte città seguirono tumulti che finirono per poco col trionfo di parte guelfa. In Lombardia i Torriani, forti d' una schiera di Friulani che conduceva il patriarca d'Aqui-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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