Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO SESTO. "93
da'Genovesi. Uberto Spinola con ventidue galere veleggiò, verso Pisa e fece sosta a tre miglia dal porto ; ma vedendosi venire incontro trentadue navi, rivolse le prore e scanzò lo scontro. Lo inseguì Guinicello Sismondi ammiraglio de' Pisani ; ma perduto d'occhio l'inimico, approdò a Porto Venere; pose a sacco e fuoco tutta quella riviera, e mentre ritornava a Pisa trovossi ravvolto in una violentissima procella in modo che, spingendo con irresistibile impeto contro la costa il naviglio, diciassette legni fìaccaronsi e naufragarono.
Sopraggiunse l'inverno. Le ostilità posaronsi ; ma lo sdegno ribollì nel cuore de'due popoli, i quali si dettero a fare formidabili apparecchi per riaccendere più accanita la guerra. Oltre la perdita sopra narrata de' diciassette legni, i Pisani ne avevano avuta un' altra di sette galere naufragate nel golfo di Nebbio in Corsica. Posero quindi ogni cura a rifare la flotta in guisa che potesse sostenere il conflitto cogli armamenti marittimi de' Genovesi. I due comuni vicendevolmente spiavansi. Ciascuno teneva in seno dell' altro un notajo con quattro esploratori, che investigavano'e riferivano al proprio governo i disegni e i provvedimenti dell'inimico. Seguito il conflitto, i Pisani intimarono agli esploratori di Genova di partirsi ; lo stesso fecero i Genovesi con que' di Pisa. Non perciò mancò ad entrambe ogni mezzo a sapere gli apparecchi della guerra futura. I Genovesi per la prima volta crearono un magistrato di quindici probi ed esperti uomini, detto Consiglio di Credenza, al quale diedero pieno ed assoluto arbitrio di provvedere alle cose della guerra. Inestimabile fu l'utilità che ne trasse il comune ; perocché in poco tempo i marinari genovesi, i quali, dediti al traffico e sapendo di milizia quanto era necessario che ne sapesse un cittadino di uno Stato libero, sottoposti poi ad una disciplina somiglievole a quella delle moderne nazioni marittime, non potevano a meno di riuscire molto superiori ai Pisani, comecché costoro potessero opporre uguale forza numerica.
Le non poche fazioni seguite nel 1283 contribuirono ad accrescere il senno de'capitani e la perizia de'militi. Le due flotte nelle loro mosse mostrarono una tattica fino allora non veduta sui mari. La fortuna nondimeno aveva maggiormente
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