Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO SESTO. Iliparati, e di tanto numero di nuovi legni che coprivano il fiume. Agli sforzi del Comune si congiunsero quelli de' cittadini che a proprie spese armavano galere ed assoldavano genti. I Lan-franchi, i Gualandi, i Domolei, gli Alberti, i Duodi, i Gae-tani, i Sismondi, gli Upezzinghi, gli Orlandi, gli Zaci, i Visconti, i Moschi, i Ripafratta, gli Scorni, gli Squarcialupi ed altre cospicue famiglie soccorsero largamente il Comune. 11 quale per avere Venezia amica o non avversa in questa gran guerra, eleggeva a Potestà Albertino Alorosini, parente del Doge. Creò anche capitani supremi Andreotto Saracini e il Conte Ugolino della Gherardesca.
Nel mese di luglio usciva dal porto una maravigliosa armata di cento e più galere, alle quali teneva dietro uno stuolo di navi cariche di macchine guerresche. Come giunse di faccia a Genova, i cittadini corsero alle armi e schieraronsi sulle mura. Gran parte della flotta Genovese era nelle acque della Sardegna, parte presso la Corsica, le altre galee giacevano disarmate nella darsena e né' varii porti della riviera. Le milizie pisane — che dicesi non fossero meno di venticinque mila uomini — dal bordo delle loro navi sfidavano clamorosamente i Genovesi a battaglia, lanciando contro loro frecce d' argento e pietre fasciate di finissimi panni di porpora per isfoggio di ricchezza. I Genovesi rispondevano cori pari grida di contumelia. Serravano le porte e tenevansi pronti alla difesa ove gì' inimici si consigliassero di sbarcare. Dopo parecchie ore di cotesta lotta più di vituperii che d'armi, gli assediati chiesero di parlamentare.
I nunzi loro dissero ai Pisani essere indegno di un popolo valoroso sfidare un nemico non parato a combattere ; non macchiassero la loro fama, se ne tornassero a Pisa; i Genovesi tra breve anderebbero a trovarli fino in casa, e sul mare combatterebbero pugna leale e gloriosa. Accolsero con unanime grido di gioia i Pisani la proposta, levarono le àncore, ed appagata la vanità nazionale, partironsi.
XLIX. I Genovesi mantennero la parola. Con centoventi galere, sulle quali eransi imbarcati gli uomini delle più illustri famiglie, i Doria, gli Spinola, i Giustiniani, i Fieschi, sotto il comando d'Oberto Doria, giunsero il 6 d'agosto nelle
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