Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO SESTO.
      Iliil quale, sposata Bianca figliuola del re di Napoli, gli cedeva la Sicilia, mentre il papa di suo arbitrio investiva lo Aragonese della Corsica e della Sardegna togliendole ai Pisani1 e ai Genovesi. Che anzi, avendo i Siciliani protestato contro lo iniquo patto, e conferita la sovranità dell'isola a Federigo terzo figlio di re Pietro, il Papa dopo avere invano tentato di sedurre il nuovo sovrano della Sicilia a tradire i suoi sudditi, costringeva Giacomo a imprendere una guerra fraterna. Per cotanti raggiri le cose maravigliosamente arruffavansi, e la lotta costò agli Angioini vergogna non poca e la perdita finale dell'isola. Ma lo immischiarsi in questi conflitti di re fu cosa di minore momento che non fosse la sua intromissione nelle lotte delle due grandi fazioni che laceravano la Italia e in ispe-cie la Toscana. Nella storia dei Guelfi e dei Ghibellini, fra le carnificine che empiono di cadaveri le città e le campagne, fra il sangue che scorre a fiumi, la mente dei posteri ravvisa Bonifacio in sembianza di malefico genio, che gavazzi tra le miserie dei mortali. A Firenze, più che ad ogni altra italica terra, ei fu cagione di tal pianto che vive immortale sì nelle umili pagine del cronista che negli splendidi canti del poeta.
      LVII. Cagione a tanto male precipua furono le parti in che era già scissa la città di Pistoia. Primeggiavano in essa due grandi famiglie, i Panciatichi e i Cancellieri; quelli tenendo co' Ghibellini e questi coi Guelfi. Come i Ghibellini furono cacciati da Firenze, Pistoia li bandì anch'essa e perseguitò fino nelle loro castella. Negli ultimi anni del secolo de-cimoterzo i Cancellieri predominavano, ed erano venuti in tanto prospero stato di genti e di ricchezze che numeravansi nella loro famiglia cento e più uomini d'arme. Questa ricca e potente casata era da parecchio tempo partita in due rami, l'uno chiamavasi dei Neri, l'altro dei Bianchi, perchè discendenti da due mogli diverse di uno de'primi Cancellieri, dette Nera la prima, Bianca la seconda. Un dì avvenne che Carlino
      1 Si aggiunge clic i Pisani , stanchi de' passati disastri, per evitare i futuri, che prevedevano inevitabili sotto il pontificato di un uomo quale era Bonifacio, lo avevano eletto a loro potestà con 1' annuo stipendio di quattromila lire dJ oro: e il papa per primo alto di giustizia spogliava della Sardcgua il Comune. Muratori, Annali d'Italia.


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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