Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
Ili STORIA 1>EI COMUNI ITALIANI,
inchinevoli e pronti a mal fare. L'occasione nacque dallo arrivo de' Pistoiesi confinati a Firenze. I Bianchi furono accolti dai Cerchi, i Neri da'Frescobaldi amici dei Donati. Gli esuli trovarono il terreno disposto per seminarvi le loro tristi passioni. La parte guelfa si divise in due fazioni, i principali cittadini chiamaronsi Neri o Bianchi, non riassumendo questi il nome di Ghibellini ch'essi simulavano — o forse era vero — di detestare. In breve tempo la città tutta fu divisa; le gare, gli astii, i rancori antichi riarsero più vivi e impetuosi che mai. Nè anco i religiosi si tennero immuni dallo universale contagio;' parteggiavano anche essi per l una o per l'altra fazione. Da quel tempo in poi ogni più lieve cagione bastò per mettere sossopra il popolo fiorentino,8 il quale pareva avere acquistata la irritabilità di un corpo infermo che ad ogni alito d'aura senta dolorare le piaghe.
Un giorno trovandosi molti cittadini nella piazza de'Frescobaldi per l'esequie d'una donna, i cavalieri e i dottori, secondo la usanza, sedevano sulle panche mentre gli altri cittadini giacevano in su le stuoie. V'erano i Donati e i Cerchi, gli uni al dirimpetto degli altri, allorquando uno dei sedenti in terra si levò ritto per racconciarsi i panni. Gli avversarli ne ebbero sospetto e levaronsi anche essi mettendo mano alle spade, e se altri non li avessero tramezzati, sarebbero venuti al sangue.3 La molta gente che si era raunata a casa de'Cerchi ardeva di correre a quelle de'Donati ed assaltarli; ma Vieri de'Cerchi, capo di quella famiglia e di parte bianca, e uomo di pace e quasi pusillanime, non lo consentì, e per allora fu pace.
LIX. Tra Guido Cavalcanti e Corso Donati covava da lungo tempo un cupo rancore. Corso temendolo molto perchè lo sa-pea di grande animo, cercò di fare assassinare Guido mentre
1 Dino Compagni, libro I.
* Ecco, a modo d' esempio lina delle tante frivolissime cagioni clie facevano nascere i tumulti « Una sera quando la iente lassa l'opera , appresso a lo ceoare, nella citiate di Fiorenza se appiccaro doi cani. L'unoliiibe nome Guelfo I' altro Ghibellino. Forte se stracciavano. A qnesto rumore ile doi cani la molta coviuaglia trasse. Parie favoriva a lo Guelfo e parte a lo Ghibellino ec. • Frammenti di Storia Romana presso Muratori, Anliq. Ilal tomo VII , png. 474. Finita la zuffa dei cani cominciò quella del popolo.
' Dino Compagni, libro I.
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