Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      • 1 7ti STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      andare; scomunica che colpiva il re stesso, il quale non avrebbe concesso che i suoi sudditi si recassero fuori del regno a lasciarsi raggirare dal suo nemico.
      Guglielmo di Nogaret, che aveva in forma di petizione presentata la denunzia contro Bonifazio, mosse per la Italia accompagnato da Sciarra Colonna e da trecento cavalieri. Giunto nelle vicinanze di Roma, si condusse secretamente ad Anagni dove allora trovavasi il papa. Ed essendogli stata da un uomo corrotto con danari aperta una porta della città, vi entrò in sul fare del giorno co'suoi; i quali gridando: Viva il re di Francia ! Morte a Bonifacio ! invasero il palazzo. Il papa, come ebbe udito il frastuono, si avvide del pericolo, e vestitosi degli abiti pontificali, si atteggiò inginocchiato dinanzi all'altare aspettando i suoi nemici. La vista di quel venerando vecchio di ottantasei anni percosse di terrore lo stesso Sciarra Colonna e i compagni che erano stati i primi a comparirgli dinanzi. Non osarono porgli le mani addosso, comecché allora corse per tutto il mondo la fama che il feroce Sciarra, gli desse uno schiaffo. Intanto standosi i Francesi per tre giorni a saccheggiare il palazzo, il popolo di Anagni, istigato dal cardinale Fiesco, corse alle armi e cacciolli. Bonifacio ne andò tosto a Roma sotto la guardia degli Orsini nemici dei Colonnesi. L'ira, la rabbia, la sete di vendetta gli avevano veramente tolto la ragione. Girava irrequieto per le stanze; voleva uscire, e vedendosi contesa la soglia dagli Orsini, su-spicò anche di loro. Non pativa i conforti de'famigliari; comandò lo lasciassero solo nella sua stanza da letto dove si chiuse di dentro. La dimane, i famigliari avendo rotto il chiavistello, lo trovarono freddo cadavere. Era cosa orribile a vedersi, gli occhi stralunati, digrignati i denti, lordi di sangue i capelli, contusa la testa, roso il bastone sul quale soleva appoggiare la stanca persona. 11 vaticinio dello ingannato Celestino erasi avverato. Bonifacio a guisa di un cane era morto di rabbia.
      LXV. Quattro giorni dopo la morte di Bonifacio VIII, il dì 14 ottobre del 1303 fu eletto Benedetto XI. Nasceva da povera ed oscura famiglia, ma lo ingegno e le virtù sue gli avevano fatto acquistare sì bella fama che il mondo, come seppe


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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