Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
• 1 7tiSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
sero imperatore Enrico di Lussemburgo. Scrisse loro anche con grande accortezza il Cardinale, e per togliere ogni indugio alla elezione, gì' intimorì narrando i raggiri e i bellicosi apparati dei Francesi. Era quel principe poco ricco e possente, ma d'illustre prosapia, e reputatissimo per valore, senno, lealtà, temperanza, giustizia.1 II Cardinale di Prato Io aveva conosciuto e aveva secolui stretto amicizia in Roma, dove egli, tempo innanzi, si era recato a fine di sollecitare per un suo fratello la dignità di Arcivescovo di Treveri. Era imparentato col Duca di Fiandra, con quello di Brabante, col conte di Savoia, col Delfino di Vienna e con altri principi d'Europa. Gli elettori incontanente ragunaronsi in Midelbur-go, e niuno discordante, elessero Enrico di Lussemburgo nel novembre del 1308. Il papa non indugiò punto ad approvare la fatta elezione. Filippo era vinto, si tenne offeso e ingannato; fece disegni di vendetta ; stava per trascorrere agli eccessi : ma per allora il papa gli era strumento sì utile e necessario nelle mani che non poteva senza suo danno privarsene. Il processo dei Templari era tuttavia aperto ; Filippo che voleva spogliarli delle immense ricchezze, li voleva dichiarati empii ed arsi vivi, e ciò dipendeva dal solo pontefice, il quale avrebbe potuto aprire l'occhio alla giustizia, che per tutto l'orbe cristiano gridava la loro innocenza. Non sapeva inoltre gì' intendimenti del nuovo imperatore; prevedeva un conflitto, segnatamente in Italia ; e tenendo il papa in Francia e stretto nelle sue mani era certo di lottare vittoriosamente contro il Lussemburghese. Chiuse quindi in petto ogni rancore, e a tempo più opportuno differì la vendetta. Enrico, o che glielo suggerisse il Cardinale di Prato, inducendo il papa ad inanimarlo, per sanare le piaghe della Italia, o che avesse bramosia di rialzarvi la potenza imperiale da tanti anni resa quasi nulla, come ebbe rafferma l'autorità sua in Germania, palesò lo intendimento di calare nello italico paese per condursi a Roma e prendervi la corona. La nuova della sua venuta destò passioni sopite e varie secondo i varii umori delle fazioni; ma la grande reputazione dell'uomo,
1 Dino Compagni, lib. Ili; C. Villani, lib. Vili, cap. 101.
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