Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      • 1 7tiSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      dai sudditi che obbedivano, terribile solo a coloro che la componevano; sui quali teneva sempre pesa la mano e vigili gli occhi il tremendo Consiglio dei Dieci, il tribunale permanente più dispotico che si conosca in qual si voglia ordinamento politico di nazione. Fu in origine un tribunale straordinario istituito nel 1310 contro i complici della congiura di Bajamonte Tiepolo che aveva concitato il popolo ad insorgere contro la tirannide aristocratica. Fu prorogato per due, per cinque, per dieci anni, poi in perpetuo; tribunale superiore alle leggi, regolantesi da sè, avente potestà senza confini, sempre desto, sempre affaccendato, crudo, inesorabile sì che il solo suo nome, quasi fosse il fato degli antichi, incuteva spavento allo stesso doge. La cui potestà divenne sempre più futile e quasi annientata da nuove leggi; la magistratura sovrana della potentissima veneta repubblica era una soma che invece di destare l'ambizione nel cuore dell' uomo, rendevasi abborrita e temuta in modo che poscia fu necessario provvedere con rigorosissima legge che il doge eletto non potesse non accettare l'ufficio, nè rinunciarvi dopo averlo accettato. Ordinamento politico misterioso nel suo disegno, e che non potrebbe mai chiaramente intendersi ove non si studiassero fin le minuzie della sua storia, fino le più frivole delle sue leggi fatte in parecchi secoli e tendenti ad un solo fine, a raffermare, cioè, incrollabilmente l'aristocrazia, a non degenerare in oligarchia, e' a rendere impossibile non solo il consolidamento, ma nè anche il tentativo della domestica tirannide.
      LXX.< La nuova della prossima calata di Enrico VII destò, come sopra dicevamo, universale entusiasmo in Italia. E veramente i popoli tutti a qualunque partito appartenessero avevano ragione a bene sperare; imperciocché sapendosi che lo imperatore veniva benedetto dal pontefice, e' pareva che la Chiesa per la prima volta dopo un conflitto di più secoli si fosse congiunta con lo impero per curare la inferma penisola. Solo potevano temere i signori o tirannucci delle varie città, ma anche essi illudevansi che mostrandosi fidi e devoti ad Enrico venissero raffermi nella potestà loro, o in maggiore stato. Ma costoro grandemente ingannavansi quanto i popoli ragionevolmente speravano.


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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