Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (151/507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      • 1 7tiSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      ducendosi l'uomo a far parte della civile comunanza, sia impreteribile che, godendone i beni, ne sopporti quelle condizioni senza le quali i predetti beni non si otterrebbero. Ma che l'uomo nell' ordinamento democratico, o per dir meglio nella democrazia mercantile dei comuni, avesse freno al libero esercizio del proprio ingegno, alla invincibile inclinazione della propria natura, è sentenza erronea alla quale si conducono coloro che leggendo gli statuti delle arti fuori d'Italia, statuti per lo più non autonomi, ma carteo privilegi concessi da'principi, pretenderebbe di giudicare intorno alle arti italiane. Serva gettare gli occhi sopra le leggi speciali che governano ciascuna delle varie arti in cui era partita la cittadinanza per convincersi del poco o quasi nullo spirito di monopolio che vi regna, della libera potestà che aveva chiunque di lasciare una corporazione artistica ed aggregarsi ad un' altra : così che le poche restrizioni che vi si osservano erano espedienti richiesti e dalla guarentigia che l'arte stessa prestava allo individuo difaccia al Comune e al Comune difaccia alla intiera corporazione, e della onestà nello esercizio del mestiere difaccia a tutta la cittadinanza. I mercatanti dei liberi comuni, oltre di avere succhiato col latte il sentimento della libertà, per la quale avevano tanto combattuto i loro antenati, e che seguitavano essi tuttavia a difendere, esercitando i loro traffichi fuori della patria, oltremare ed oltremonti, altra guarentigia non avevano ad assicurare gli averi loro che la libertà, e quindi 1' amavano come principio massimo d'ogni loro bene. E di vero, considerati i tempi, considerata la infanzia delle scienze politiche, a noi queir ordinamento sembra portentoso e tale che nel suo essenziale concetto possa offrire salutevoli ammonimenti a quei generosi, i quali nello scompiglio morale de'nostri tempi si affaticano a speculare e porgere consigli a fine di riordinare la società europea. 1
      Ma così come la democrazia veniva afforzandosi in tutti quei comuni che erano rimasti liberi del flagello d'un princi-
      1 Per intendere il modo con clic erano riordinate le Arti come corpi politici e come compagnie' mestieranti, vedasi nell'Appendice lo Statuto dell' Arte di Calimala, arte che era una delle Maggiori di Firenze.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

Pagina (151/507)






Italia Comune Comune Arti Appendice Statuto Arte Calimala Maggiori Firenze