Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      • 1 7ti STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      Scala, clic ne'suoi sontuosi palagi accoglieva, ricettava, e splendidamente trattava tutti i più illustri fuorusciti d'Italia.
      VII. I Fiorentini e tutta la parte guelfa godevano di questo evento, che senza sforzo d'armi e di pecunia li aveva liberati del più potente nemico loro. Ma era vana speranza, perocché la sorte ne suscitava contro loro un altro potentissimo, che in pochi anni col senno squisito e col raro valore del braccio poneva ad estremo pericolo la libertà non d'un solo Comune, ma di tutta Toscana. Con la caduta di Uguc-cione parte guelfa rialzavasi e si rendeva più forte. Mentre i Pisani eleggevano capitano del popolo Gaddo della Gherar-desca, i Lucchesi davano a Castruccio per un anno lo stesso ufficio. E' fu allora che accolsero le proposte di pace di Roberto, il quale quanto era prono ad insolentire nella prospera fortuna, tanto inviliva nella trista, dimenticava o fingeva dimenticare le offese, e toglieva in pace il disonore per lo amore di Dio e in penitenza de' proprii peccati. Lo sdegno e lo scontento che mostrarono i Fiorentini per coteste pratiche di una pace da essi giudicata ignominiosa, è mirabilmente espresso in una poesia in quei giorni composta da un Guelfo, e che fu da noi altrove pubblicata per intero. È un dialogo tra la Regina madre di Roberto e il poeta, tenerissimo per parte Guelfa. La desolata madre piange, freme e minaccia morte e sterminio ai Pisani ed a Pisa ; il poeta dice che quelle minacce non riesciranno a nulla:
      Chè il re Roberto fonte d' avarizia Passerà està fortuna E smaltirà il disnor tenendo il danno ; Tosto vedrem come le cose andranno: - Se tu per questo il trovi rimutato, Voglio esser nella fronte suggellato.
      Ma non vi fu rimedio. I Fiorentini non avevano altro partito da scegliere, o la umiliazione o una ribellione. E ribellandosi al signore, al cui giogo due anni innanzi ignominiosamente s'erano sottoposti credendo di trovarvi la salute loro, sarebbe stato il peggiore consiglio che la disperazione potesse suggerire. Ad ogni modo, fatta la pace tra i comuni guelfi e


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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