Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBItO SETTIMO.
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      i ghibellini della Toscana, a Firenze furono concesse le franchigie del porto ; i Pisani promisero di dare a Roberto cinque galere tutte le volte ch'egli allestisse un'armata navale, ed obbligavansi medesimamente ad erigere una chiesa sotto il titolo della Pace in suffragio de' caduti nella rotta di Montecatini.
      Vili. L'ufficio di capitano, dato a Castruccio Castracani per un anno, gli venne confermato per altri tre, nel qual tempo non cessò mai di addestrare le sue milizie ed apparecchiarle agli importantissimi fatti eh' egli meditava. Invitò tutti i fuorusciti ghibellini, prese al soldo i contadini della montagna pistoiese, gente robusta e animosa. Senza deporre la severità necessaria ad un capo supremo d'esercito, portava svisccratissimo affetto ai soldati, i quali ciecamente l'obbedivano, ed ambivano di mostrarsi valorosi con la certezza di essere largamente rimeritati.
      Così, sicuro dello affetto del popolo, nel 1320, fatti esiliare i più reputati Guelfi, chiese al senato la signoria di Lucca, e gli venne con unanime suffragio conferita, e clamorosamente poi confermata dal popolo.
      Divenuto signore della città, libero d'ogni freno nello eseguire la volontà propria, Castruccio potè abbracciare senza simulazione quei provvedimenti eh' egli reputava più opportuni a mandare ad esecuzione il suo intendimento. Il conseguito potere gli sembrava privo di fondamenti appoggiato come era al solo favore della plebe; nel proprio trionfo egli voleva lo inalzamento di coloro che avevano coii lui comuni le sventure e le speranze; e desiderava rendere predominante parte ghibellina non solo in Lucca, ma in tutta Toscana, la quale così riordinata si sarebbe agevolmente sottoposta al suo giogo. Si collegò quindi strettamente coi Ghibellini di Lombardia ; si recò allo assedio di Genova, dove s'era rinchiuso il re Roberto ; propugnava gì' interessi dei collegati come cosa propria; e quando, pochi anni di poi, cessata la guerra in Ale-magna, Lodovico il iiavaro fu riconosciuto legittimo impera-ratore, Castruccio seppe tanto entrargli nell'animo, che quel Tedesco, il quale si mostrò slealissimo verso tutti i suoi fautori in Italia, non solo non cessò mai di onorare il signore diu'


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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