Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIURO SETTIMO.
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      IX Non volle tentare la sorte delle armi, imperocché non gli sarebbe stato agevole soggiogare i fieri e turbolenti Pistoiesi. Fra loro aveva grandissima reputazione Ormanno de'Tedici abate di Pacciami ; predicando la pace era amato molto dal popolo, onde come gli parve tempo opportuno ragunò un consiglio di plebe e di artigiani, e si fece acclamare signore del comune. Della esaltazione dello astuto monaco, Castruccio meditava cogliere il frutto; per la qual cosa, senza sforzarlo così tosto a lasciare la preda, simulò di concedergli una tregua. Ormanno nei quattordici mesi che governò Pistoia, consumò tutta la riputazione acquistatasi fra il volgo per mostrarsi alla fine in tutta la sua sozza nequizia. Un suo nipote Filippo de' Tedici gli congiurò contro, non per avere maggiore autorità, imperocché governava egli a nome dello zio, ma per conseguire il titolo di signore. Lo abate mostrò tanta viltà e tanta insania che lasciò rapirsi di mano la suprema potestà. Frattanto sopra Pistoia vigilavano Castruccio e i Fiorentini. Questi avevano preso al loro soldo Giacomo di Fontanabuona capitano di ventura con una banda di suoi Friulani, ed erano sul punto di spedirlo conduttore d'un esercito in Valdinievole contro Castruccio; ma il Lucchese inducendo il venturiere a tradire Firenze e passare con la masnada al suo soldo, entrò nel territorio fiorentino espugnando e guastando terre e castella, e giunse alle porte di Prato, minacciando la stessa Firenze. Quivi immensa fu la costernazione de'cittadini. Dopo il tradimento del capitano non sapendo a quale partito rivolgersi, la Signoria, deposto ogni rancore, richiamò gli esuli alla patria perchè la difendessero. Al generoso invito risposero generosamente i Bianchi e i Ghibellini, i quali a migliaia accorsero al campo. Lo esercito parve così formidabile che Castruccio la notte stessa si ritirò. La dimane i Fiorentini, accortisi della dipartita di Castruccio, si misero in tumulto. I militi popolani volevano inseguirlo, i nobili vi si opponevano. E' fu mestieri interrogare la Signoria, la quale, ragunati i Consigli, li vide lottare parecchi giorni in contrarie sentenze. Intanto il minuto popolo fremendo e tempestando costrinse i signori a dare 1' ordine che s'inseguisse Castruccio. Gli esuli, istigati dai nobili che non potevano pa-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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IX Non Pistoiesi Ormanno Tedici Pacciami Castruccio Pistoia Filippo Tedici Pistoia Castruccio Fiorentini Giacomo Fontanabuona Friulani Valdinievole Castruccio Lucchese Firenze Prato Firenze Signoria Bianchi Ghibellini Castruccio Fiorentini Castruccio Signoria Consigli Castruccio Fra Ormanno