Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBItO SETTIMO.
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      e Collazzo di Beccadelli; i quali, volendo riparare al male innanzi che ogni rimedio diventasse inefficace, col marchese d'Este tennero trattato contro Bertrando del Poggetto.
      Come egli seppe che lo Estense erasi mosso con le sue milizie contro Bologna, fece uscire dalla fortezza il suo presidio per opporsi ai Ferraresi; allora i congiurati chiamarono alle armi il popolo, assaltarono gli armati stranieri, parte dei quali rimasero uccisi, parte ricoveraronsi nella fortezza e vi si chiusero insieme col cardinale. Allora le porte della terra furono aperte al marchese, il quale insieme coi Bolognesi cinse di stretto assedio Bertrando, che sarebbe capitato male se non si fossero interposti i Fiorentini, che gli assicurarono salva la vita. Egli, dopo d'essere stato accolto con grandi onori in Firenze, non potendo porre nessuna speranza nel futuro, se ne tornò in Avignone seco recando le esecrazioni de' popoli che lo avevano eletto protettore, e le immense ricchezze che aveva estorte da loro. Dicesi che in corte del papa si studiasse di screditare i Fiorentini, e che istigasse suo padre contro la città che sola in Italia aveva senno e pecunia da opporsi al consolidamento de' principi. E forse lo sciagurato vecchio alle tante sue iniquità avrebbe aggiunto il peccato d'ingratitudine contro i Fiorentini sempre a lui stati ossequenti, se morte non liberava la cristianità della sua vituperosa presenza sulla sedia di San Pietro.
      XVIII. Morto lui nel dicembre 1331, i cardinali, più per caso che per volere, anzi contro ogni loro intendimento, elessero Giacomo del Forno o Fournier. 11 quale, non meno degli elettori, rimasto attonito al non isperato avvenimento, rivolgendosi loro, disse: Avete eletto un asino. Era ignaro delle cose del mondo, non s'era mai immischiato in faccende politiche, non conosceva punto le condizioni della Italia, e mostro sincera bramosia di ricomporre la pace. Incominciò con riconciliare Lodovico il Bavaro colla Chiesa. I patti erano stabiliti quando il re di Napoli e quello di Francia opponendosi validamente al trattato, minacciarono il pontefice e i cardinali che lo secondavano, si che ogni pratica, con grave rammarico dell' imperatore al quale forte pesava lo anatema, fu rotta. I principi dello impero, coi quali il Bavaro amara-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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