Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (195/507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      '195
      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      chiuso Cola ; il quale studiandosi di l'uggire travestito da popolano e carico di roba, quasi tornasse dal saccheggio, scoperto e rattenuto, fu trucidato a colpi di pugnale.
      XXVII. Il Cardinale, liberatosi dallo impaccio del tribuno, che se avesse avuto maggior senno, poteva diventare uno strumento pericoloso nella mano che lo adoperava, si rivolse a riacquistare con la forza, l'astuzia, o gli accordi le terre degli stati della Chiesa. Mentre egli con tutto l'animo intendeva a questa non lieve impresa, la Lombardia era grandemente travagliata da' tiranni che trepidavano al continuo crescere della potenza dei Visconti. Morto, non senza sospetto di veleno apprestatogli dall'adultera moglie, Luchino Visconti, il consiglio generale escludendo lo erede fanciullo, reputato adulterino, elesse a signore Giovanni Arcivescovo, il quale non solo serbò le molte città conquistate dal fratello, ma al suo dominio ne aggiunse altre, e in ispecie Genova — da-taglisi nella disperazione alla quale 1' aveva ridotta Venezia assediandola — e Bologna vendutagli dai Pepoli. E il papa perchè vantava diritti sopra Bologna, scomunicò lo arcivescovo con tutta la sua famiglia, e interdisse tutte le città sottoposte alla dominazione di Giovanni, il quale rimandò il legato con una superba ed oltraggiosa risposta. Alla perfine per sottrarsi al pericolo d'una lega generale che, insligante la corte papale, si andava formando contro lui, venne a concordia pagando centomila fiorini, e un annuo tributo di altri dodicimila, e promettendo di non usurpare la signoria di nessuna altra città dello stato della Chiesa. Volgendo poi le armi contro la Toscana, i Fiorentini lo costrinsero a ritirarsi e a fare la pace, la quale fu pubblicata nel marzo del 1353. -
      I principi intanto, in cuore ai quali cresceva la gelosia contro il signore di Milano, si strinsero in lega con Venezia e andavano sollecitando Carlo IV, — per la morte di Lodovico il Bavaro suo rivale, ormai riconosciuto imperatore e protetto dalla Chiesa sì che in Germania lo chiamavano il re dei Preti — a venire in Italia. Invano il Visconti si sforzò pel ministero di Francesco Petrarca — il quale .per la sua immensa reputazione era in grandissima riverenza fra' popoli non che fra' principi tutti d'Europa — invano si sforzò di


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

Pagina (195/507)






Cola Cardinale Chiesa Lombardia Visconti Luchino Visconti Giovanni Arcivescovo Genova Venezia Bologna Pepoli Bologna Giovanni Chiesa Toscana Fiorentini Milano Venezia Carlo IV Lodovico Bavaro Chiesa Germania Preti Italia Visconti Francesco Petrarca Europa