Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      '210
      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      in Bologna, l'altro in Perugia, assoldando i venturieri che vagavano per la Italia e in ispecie la terribile compagnia di Giovanni Aguto, che per inesplicabile insania era stata licenziata da Bernabò, facevano pensiero di estendere la signoria della santa sede sopra le città della Toscana. Guglielmo di Noellet Legato di Bologna, giovandosi della scarsità dei grani che a cagione delle copiosissime piogge autunnali affliggeva Firenze, ne proibì la esportazione facendo divisamento che il popolo, spinto a tumultuare per la carestia, insorgesse contro la fazione che dominava, e per odio contro i ricchi, invocasse la protezione della Chiesa. Nondimeno contro le speranze del Legato il verno trascorse senza pubblici perturbamenti; la veniente stagione prometteva copioso il ricolto; onde Guglielmo di Noellet nel giugno del 1375 mandò Giovanni Aguto a guastare il territorio fiorentino ; e nel tempo stesso scriveva alla signoria che il venturiere Inglese non era più al soldo della Chiesa, e in fede del vero mandava copia dell'atto di commiato. I Fiorentini che, accortisi del perfido intendimento del Legato, avevano eletti otto magistrati con estesissima autorità per provvedere alle cose della guerra, mossero pratiche di accordo coli'Aguto, e a lui che affermava essere venuto in Toscana per volere del Legato, mostrarono la copia dell'atto col quale veniva licenziato dal soldo della Chiesa. Onde egli, essendogli stata pagata la somma di centotrentamila fiorini, metà della quale era stata gravata sui beni del clero, uscì dal territorio fiorentino, e passando pel sanese si pose al soldo del legato di Perugia eh' era non meno sleale e tristo del suo collega.
      Gli Otto della guerra videro che non v'era tempo da perdere per salvare la libertà minacciata dalle trame dei prelati francesi e dalle barbare masnade de'venturieri. Invano papa Gregorio per ingannarli scrisse lettere alla signoria scusandosi delle scelleratezze commesse da Giovanni Aguto. Gli Otto della guerra fecero ragunare un consiglio, al quale furono invitati i più cospicui cittadini oltre le magistrature. 11 gonfaloniere di giustizia non istentò molto a persuadere la necessità di far guerra al papa dacché le ragioni ne erano a tutti manifeste, e non v' era uomo che non avesse patito detrimento, e fra il


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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