Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIUIIO SETTIMO.
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      narla, cotesta, che Niccolò Machiavelli dirittamente chiama turba di predatori, avrebbe messo a ruba la pubblica Camera ovvero il tesoro del Comune.
      Lapo da Castiglionchio, travestito da frate era fuggito in Casentino ; Piero degli Albizzi e Carlo Strozzi suoi colleghi si erano nascosi; i potenti Capitani di parte, poco fa insolentis-simi con la stessa signoria, non osavano rimostrare ; il popolo minuto e i malcontenti erano padroni dello Stato. Alla balìa quindi parve savio consiglio appagare il popolo; e nella dimane che seguì al sopradetto tumulto, promulgò nuove leggi le quali temperavano l'autorità usurpata dal magistrato guelfo, e ridavano agli ammoniti il diritto ai pubblici ufficii, ma dopo tre altri anni di divieto, e dichiaravano ribelle Lapo da Castiglionchio.
      Gonfaloniere della nuova signoria fu Luigi Guicciardini, uomo d'indole fermissima e d' alti pensieri, il quale, confortato dai suoi colleghi che godevano reputazione di equi ed imparziali , provvide con energia a ristabilire la quiete ; e difatti per pochi giorni fu posa. Ma gli ammoniti perchè male pativano che avessero ad aspettare tre anni per riavere lo esercizio dei loro diritti, fecero sì che le arti si ragunassero e facessero nuove richieste ai priori, cioè che tutti i cittadini, i quali dal 1320 in poi avevano occupato alcuna delle precipue magistrature dello stato, non potessero essere ammoniti come Ghibellini, gli ammoniti si prosciogliessero, e si rinnovassero le borse de'Capitani di parte affinchè potessero esservi ammessi coloro che ingiustamente ne erano stati esclusi dalla oligarchia fino allora predominante. Tali richieste furono acconsentite, e non per tanto il popolo non deponeva le armi; onde la Signoria, mostrandosi sempre ferma e dignitosa e non dando segno di tentennare dinanzi alla popolare violenza, deputò alcuni cittadini perchè insieme coi magistrati investigassero le riforme necessarie al pubblico bene.
      Ma tanta equità e sì squisita vigilanza non erano rimedii efficaci a calmare l'universale bollore. La fazione avversa a quella de' Ricci, i già oppressi Ghibellini che ardevano di vendicarsi, e in ispecie Salvestro de'Medici, incitavano il popolo a disordinate pretese, e non rifinivano di chiedere tem-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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