Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (229/507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      '228
      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      pace, che, arbitro il conte Amedeo di Savoja, fu conclusa in Torino, pace disastrosa per Venezia, ma onorevolissima per Genova, pel re d'Ungheria e Francesco di Carrara suoi collegati. Non per tanto le stesse vittorie erano costate assai care ai Genovesi, e lo accrescimento delle pubbliche gravezze fu nella città cagione di nuovi tumulti. Da trenta e più anni anche in Genova le più antiche famiglie erano escluse dai pubblici ufficii. I cittadini che afforzavansi della parte popolare reggevano la repubblica; ma perchè dopo che Simone Boccanegra era stato creato doge, erano venute in disuso le antiche forme del comune, i Genovesi senza riordinarsi a reggimento aristocratico al pari dei Veneziani loro rivali, gì'imitavano nel proporre allo Stato un capo rivestito del supremo potere. Erano stati successivamente dogi Gabriele Adorno, e Domenico di Campo Fregoso, uomini nuovi, e mercatanti ambidue, guelfo l'uno, ghibellino l'altro, dai quali presero nome le fazioni che poscia per tanti anni e tanto ostinatamente perturbarono il comune. Mentre ardeva la guerra di Chioggia il doge di Genova era Niccola di Guarco, il quale con somma sua laude e prudenza rialzò le nobili famiglie, e giovossi dei grandi uomini di quelle a prò della patria. Stabilita la pace, il popolo nella settimana santa sentendo contro il divieto della Chiesa suonare a stormo le campane, si pose in iscompiglio gridando contro le gabelle e minacciando il doge e i suoi consiglieri. Lionardo di Montalto ghibellino, e Antoniotto Adorno guelfo, venuti in concordia, si. fecero innanzi come pacieri fra lo insorto popolo e il governo, e persuasero Niccola di Guarco a fare una legge che escludesse tutti i gentiluomini dai consigli, a licenziare le guardie del palazzo ducale, abolire alcune gabelle, e fare simigliami altri provvedimenti che per allora abbonacciarono la infuriata plebe. Ma come il Montalto, gli Adorni e i Fregosi si accòrsero che il doge apparecchiavasi a ricuperare quell'autorità che nel furore della insurrezione gli era stata strappata a forza, concitarono il popolo, e il di 5 aprile del 1388 assaltarono nel palazzo ducale Niccola di Guarco, il quale travestito fuggì con la propria famiglia. Lionardo di Montalto fu gridato doge; ed essendo morto parecchi mesi dopo, gli successe Antoniotto Adorno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

Pagina (229/507)






Amedeo Savoja Torino Venezia Genova Ungheria Francesco Carrara Genovesi Genova Simone Boccanegra Genovesi Veneziani Stato Gabriele Adorno Domenico Campo Fregoso Chioggia Genova Niccola Guarco Chiesa Montalto Antoniotto Adorno Niccola Guarco Montalto Adorni Fregosi Niccola Guarco Montalto Antoniotto Adorno