Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'228
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
pace, che, arbitro il conte Amedeo di Savoja, fu conclusa in Torino, pace disastrosa per Venezia, ma onorevolissima per Genova, pel re d'Ungheria e Francesco di Carrara suoi collegati. Non per tanto le stesse vittorie erano costate assai care ai Genovesi, e lo accrescimento delle pubbliche gravezze fu nella città cagione di nuovi tumulti. Da trenta e più anni anche in Genova le più antiche famiglie erano escluse dai pubblici ufficii. I cittadini che afforzavansi della parte popolare reggevano la repubblica; ma perchè dopo che Simone Boccanegra era stato creato doge, erano venute in disuso le antiche forme del comune, i Genovesi senza riordinarsi a reggimento aristocratico al pari dei Veneziani loro rivali, gì'imitavano nel proporre allo Stato un capo rivestito del supremo potere. Erano stati successivamente dogi Gabriele Adorno, e Domenico di Campo Fregoso, uomini nuovi, e mercatanti ambidue, guelfo l'uno, ghibellino l'altro, dai quali presero nome le fazioni che poscia per tanti anni e tanto ostinatamente perturbarono il comune. Mentre ardeva la guerra di Chioggia il doge di Genova era Niccola di Guarco, il quale con somma sua laude e prudenza rialzò le nobili famiglie, e giovossi dei grandi uomini di quelle a prò della patria. Stabilita la pace, il popolo nella settimana santa sentendo contro il divieto della Chiesa suonare a stormo le campane, si pose in iscompiglio gridando contro le gabelle e minacciando il doge e i suoi consiglieri. Lionardo di Montalto ghibellino, e Antoniotto Adorno guelfo, venuti in concordia, si. fecero innanzi come pacieri fra lo insorto popolo e il governo, e persuasero Niccola di Guarco a fare una legge che escludesse tutti i gentiluomini dai consigli, a licenziare le guardie del palazzo ducale, abolire alcune gabelle, e fare simigliami altri provvedimenti che per allora abbonacciarono la infuriata plebe. Ma come il Montalto, gli Adorni e i Fregosi si accòrsero che il doge apparecchiavasi a ricuperare quell'autorità che nel furore della insurrezione gli era stata strappata a forza, concitarono il popolo, e il di 5 aprile del 1388 assaltarono nel palazzo ducale Niccola di Guarco, il quale travestito fuggì con la propria famiglia. Lionardo di Montalto fu gridato doge; ed essendo morto parecchi mesi dopo, gli successe Antoniotto Adorno.
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