Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      vano di liberarsene e ripigliare lo antico. Avendo egli potato introdursi nella città pel letto del fiume Brenta, s'insignorì di tutte le porte e costrinse i soldati di Giovanni Galeazzo a ritirarsi nelle fortezze. La dimane quasi tutte le terre e le castella del Padovano avevano inalberato il vessillo dei Carrara. I Veronesi insorsero anch'essi, e gridarono signore Francesco Cane , fanciullo di sei anni e figlio di Antonio della Scala ; ma mentre contendevano sul da farsi, furono sorpresi da una compagnia di armati, in fretta spediti dal Visconti sotto il comando di Ugolotto Biancardo, il quale irruppe dentro Verona e fece terribile strage dei miseri abitanti.
      Francesco da Carrara intanto ralTermavasi nella ricuperata signoria. Nel giugno di queir anno 1390, cioè pochi giorni dopo d'essere entrato in Padova, gli arrivò uno esercito bavaro condotto dallo stesso duca Stefano. Nel principio d'agosto giunsero parimente duemila corazzieri fiorentini I militi e i satelliti del Visconti,che erano rinchiusi nel castello, vedendosi assediati da tanto poderosa oste, pochi giorni dopo si arresero. Così il fuoco della guerra, dalla Toscana dove lo aveva acceso Giovanni Galeazzo, si allontanò divampando ingente e minaccioso nella Marca Trivigiana.
      LI. L'errore commesso dai Veneziani nel lasciare ingrandire le conquiste di Giovanni Galeazzo era stato sì enorme che alla fine, dolenti forse della loro imprevidenza, se ne accòrsero, e studiavansi di porvi rimedio. Ma Venezia, o che fosse troppo infiacchita dall' ultime guerre, o che difettasse d'uomini veramente savi,quantunque fosse potentissima e avesse grande reputazione non che in Italia in tutta Europa, non osava dichiararsi apertamente contro la immensa ambizione del tiranno lombardo. Messo dunque da parte lo inesorabile odio contro i Carrara di Padova, odio che pareva ispirato dal solo vecchio Francesco ormai prigione del Visconti, cominciarono a favorire Francesco Novello non ponendo ostacolo al passo delle milizie bavare condotte dal duca Stefano. Ma come poi Francesco Novello sbalordì il mondo ricuperando con sì frivoli mezzi la signoria di Padova, gli furono più larghi di soccorso. Nulladimeno il signore di Padova non poteva intieramente affidarsi a loro, benché fra tutti gli stati italiani avessero mag-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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