Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
243 - STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
Nell'ottobre del 1392, fra mezzo a un tumulto suscitato da Jacopo contro Giovanni Lanfranchi suo vecchio nemico, l'ietro Gambacorti fu fatto assassinare dagli sgherri del suo perfido amico, il quale fra mezzo alla pubblica costernazione si fece nominare capitano e difensore della città; e per mantenersi nella usurpata tirannide accolse le soldatesche che Gian Galeazzo fu sollecito a spedirgli. Simili congiure costui andava tramando in Siena e in Perugia per molestare Firenze, ch'egli, dopo sì breve tempo decorso dalla fermata pace, non osava apertamente aggredire. Ma di lì a poco fece nascere il pretesto, e riaccese la guerra , non contrai Fiorentini, ma contro un nuovo alleato.
Non si saprebbe dire se da senno o per principesca stravaganza, egli facesse pensiero di distruggere Mantova allagandola all'intorno con le acque del Mincio. A fine di svolgerlo dal naturale suo letto, ei fece lavorare migliaja di uomini per
10 spazio di sei mesi, tanto che Francesco Gonzaga ne mosse lamento presso collegati. I Fiorentini, per consiglio de' loro ingegneri gli risposero che tra breve la potenza della natura mostrerebbe la insania del signore di Milano. E così avvenne;
- imperciocché non erano ancora ritornati a Mantova gli oratori del Gonzaga allorquando il fiume, gonfio dalle pioggie, distrusse in una sola notte l'opera di Giovanni Galeazzo. Svanita questa cagione di guerra, ne nacque un'altra. A Niccolò III figliuolo naturale del marchese Alberto veniva contrastata la sovranità di Ferrara da un suo parente chiamato Azzo d'Este.
11 quale chiese soccorso al Visconti contro quel giovinetto di dieci anni, che, chiamato erede dal padre suo, era stato riconosciuto dai Ferraresi. I Fiorentini senza dichiarare formalmente la guerra mandarono una schiera di militi per difendere Niccolò III, mentre la morte rapiva loro il gran capitano Giovanni Aguto, il quale se in sul primo scendere in Italia si abbandonò e tutte le scelleratezze de'predoni venturieri, negli ultimi anni della sua vita aveva fatti suoi propri gì' interessi del comune di Firenze e ne combatteva le guerre con lo affetto e la prodezza di un cittadino.
Intanto le cose parvero complicarsi per lo intervento di un potentato straniero. L'imperatore Vinccslao, non per rial-
| |
Jacopo Giovanni Lanfranchi Gambacorti Gian Galeazzo Siena Perugia Firenze Fiorentini Mantova Mincio Francesco Gonzaga Fiorentini Milano Mantova Gonzaga Giovanni Galeazzo Niccolò III Alberto Ferrara Azzo Este Visconti Ferraresi Fiorentini Niccolò III Giovanni Aguto Italia Firenze Vinccslao
|