Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
L1BI10 SETTIMO.
ibivarne i patti, fare riconoscere la sua elezione e procurarsi alleati contro il Visconti.
Nel principio del 1-401 i Fiorentini conclusero con lui un trattato, col quale obbligavansi a pagare nell' ottobre dugento-raila fiorini, ed altrettanti sei mesi dopo per le spese della guerra. Nel tempo stesso Roberto di Baviera intimò a tutti i principi dello impero conducessero le loro milizie a Trento ; dove invece di trentamila cavalli, se ne raccolsero quindici mila. Nondimeno poi che ebbe ordinate le cose per passare in Lombardia, innanzi di muoversi comandò a Giovanni Galeazzo di sgomberare dalle città eh' egli ingiustamente aveva occupate allo impero ; e lo astuto tiranno, che s'era strenuamente apparecchiato, potè sfidare la collera del re dei Romani e rispondergli che egli ne era legittimo signore per la investitura concessagli da Venceslao, e quindi non intendeva rinunciarvi per volere di chi illegittimamente occupava il trono imperiale.
Il poderosissimo esercito visconteo, tutto composto di milizie italiane, era sotto il comando di Jacopo del Verme, il quale aveva seco i capitani più rinomati di quel tempo. Nel-l'ottobre del 1401 si venne alle mani nel territorio di Brescia ; gì' Italiani impetuosamente assaltarono e sgominarono gl'imperiali, e gli avrebbero onninamente disfatti se Jacopo da Carrara, fratello naturale di Francesco e prode uomo di guerra, con una compagnia di cavalieri italiani non avesse protetta la ritirata. Quindi insorse litigio fra l'imperatore e i Fiorentini per le promesse somme che il Bavaro voleva intieramente pagate, e che i Fiorentini non volevano pagare perchè i patti secondo i quali doveva essere fatta la guerra non erano stati fino allora osservati. E i Fiorentini avevano ragione : imperocché lo imperatore dopo la sconfitta aveva sciolto lo esercito e s'era ritirato a Padova. Arbitri del litigio furono eletti i Veneziani, che stavansi tuttavia spettatori infingardi d'una lotta nella quale avrebbero dovuto con tutte le loro forze gettarsi contro il comune nemico. I Fiorentini dopo lunghe dispute gli pagarono sessantacinquemila fiorini a patto ch'egli, rimanendo col campo a Padova, nella prossima primavera ripigliasse più vigorosamente la guerra.
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