Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO OTTAVO.
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jier anche caduto nelle mani del veneto governo. Gabriele Visconti temeva che lo straniero volesse ritenere per se il prezzo della vendita, ed esitava a concludere con gli ambasciatori di Firenze. Ma i Pisani, avuto sospetto dello infame mercato, arsero di sdegno, e nel luglio del 1405 corsero alle armi e forzarono-il loro tiranno a chiudersi coi suoi satelliti nella fortezza. Egli mentre pensava a difendersi dallo insorto popolo perde la madre, col cui senno si era fino allora mantenuto nello stato. Questa sciagura gli tolse l'animo e Io persuase a rompere ogni indugio e porsi d' accordo coi Fiorentini; ai quali vendè Pisa con tutto il territorio pel prezzo di dugentosei mila fiorini.
Il dì 31 di agosto di quell'anno Lorenzo Rallacaniprese possesso della fortezza. I Pisani che la cingevano d'assedio, come seppero di essere stati venduti ai loro antichi ed abborriti rivali non ebbero più freno; e pochi giorni dopo ingannando il commissario fiorentino scalarono le mura, presero la fortezza e la distrussero dalle fondamenta. Dopo ciò spedirono oratori a Firenze per chiedere pace, mostrandosi pronti a rifare i Fiorentini delle somme fino allora pagate — imperocché avevano stipulato col Visconti e col Boucicault di pagare il prezzo in più rate — e facendo con ogni argomento conoscere la giustizia della loro causa. I Fiorentini, sdegnandosi della proposta, risposero che Pisa era stata loro venduta dal legittimo signore, e quindi intendevano che il contratto fosse mandato ad esecuzione; e però ordinarono al comandante delle loro milizie di cominciare le ostilità, risoluti di non deporre le armi finché non avessero nelle loro mani la città ribelle.
Non iscuoraronsi perciò i Pisani, ma ardenti di patria carità, deposero i rancori, le gare di fazione, e richiamati tutti gli esuli, fecero una pubblica pace e si apparecchiarono alla difesa. Fra gli esuli rimpatriati era Giovanni Gambacorti, rampollo di quella famiglia clic aveva tanto sofferto per la libertà del Comune. E perchè rarissimi sono coloro, la indole dei quali nelle amarezze dello esiglio non intristiscano le prave passioni, il Gambacorti ardente di vendicarsi dogi' inimici della propria famiglia, con ogni astuzia riuscì a farsi
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