Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      '267 STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      scro a minacciarla e gettarla in nuovi e più terribili travagli di guerra.
      I Fiorentini per distogliere Ladislao dall' accettare la signoria che i Pisani gli offrivano mentre erano stretti d' assedio, lo avevano, come dianzi dicevamo, assicurato di non molestarlo nella impresa eh' egli già aveva incominciata contro gli Stati della Chiesa. E tanta era la voglia che avevano di avere Pisa nelle mani che non previdero i disastrosi effetti di cosiffatta concessione. E difatti come Ladislao ebbe prese le principali città e perfino Roma, ed accennava di volere estendere i suoi dominii in Toscana — dacché era uomo oltre ogni credere ambizioso, e agognava non solo a tutta Italia, ma alla corona dello imperio germanico tanto che portava nei suoi vessilli scritta la epigrafe; aut Caesar, aul Nihil — richiese i Fiorentini di riconoscere le conquiste da lui fatte negli stati pontificii, ed offriva loro la sua alleanza. La Signoria di Firenze sdegnosamente respinse la superba proposta e si apparecchiò a resistergli con tutte le forze.
      I Dieci della guerra assoldarono Rraccio da Montone, grandissimo dei capitani riformatori dell'arte militare a quei tempi, che dopo avere fedelmente servito Ladislao, tentando questi di farlo assassinare, gli era già diventato nemico. E nel tempo stesso si collegarono coi Sanesi, contro ogni speranza del re di Napoli, il quale aveva mandati ambasciatori a Siena e a Firenze per insospettirle e dividerle dichiarandosi parato a far causa comune con quello dei due Stati clic non lo avrebbe sturbato nelle sue conquiste.
      Con un poderoso esercito Ladislao aveva varcati i confini della Toscana, e guastando le campagne s'era spinto fin sotto le mura di Siena e d'Arezzo, nel tempo stesso che con parecchie galere molestava per mare le navi mercantili de' Fiorentini. I Cortonesi gli avevano già aperte le porte, allorquando assaltato da Braccio da Montone, si vide a tale estremità ridotto che retrocesse fino a Roma.
      I Fiorentini non erano satisfatti della sola ritirata di La-dislao; sapevano pur troppo che se non seguitassero più vigorosamente la guerra, ei potrebbe, rifattosi d'animo e di forze, tornare a minacciarli. Il perchè avendo deliberato di


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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