Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
pagnia e combattè non senza gloria. Come Niccolò Fortebrac-cio ebbe invaso il lucchese, le terre e i castelli soggetti al comune, per far cessare il guasto delle campagne e perchè credevano che il loro signore non avesse forze da resistere, inalzarono il vessillo fiorentino. Giuntane la nuova in Firenze, la signoria raunò i tre consigli, e non ostante che i più esperti nel reggimento della cosa pubblica si studiassero con ogni argomento di dissuadere la impresa di Lucca, a mezzo decembre del 1429 la guerra fu deliberata.
Le armi fiorentine in sulle prime non ebbero prospera la ventura, si che il signore di-Lucca con le sue poche forze potè in varii modi molestarle. Filippo Brunelleschi, rinomatissimo architettore, si offerse di volgere le acque del Serchio contro la città ed allagarla. I Lucchesi lasciarono eh' egli conducesse a fine i necessarii lavori, e una notte ruppero l'argine da lui inalzato e inondarono gli accampamenti fiorentini: onde a questi fu forza scostarsi dalle murarPaolo Guinigi, comecché non fosse uomo di guerra, aveva discernimento tale da prevedere che la città alla perfine cadrebbe nelle mani degli assediami. Si rivolse quindi a Filippo Maria Visconti, ai Veneziani, ai Sanesi, e in ispecie a questi dimostrò che essendo lo intendimento de' Fiorentini quello di assoggettare tutta Toscana, dopo la caduta di Lucca, Siena non avrebbe potuto evitare la rovina; e però ajutando lui provvederebbero alla salute della patria loro. I Sanesi vedevano che il Guinigi diceva il vero, ma non osavano romperla coi Fiorentini. Ma bastò lo ardire e il senno di un uomo solo per compensare la esitanza de' suoi concittadini e salvare la libertà lucchese.
Antonio Petrucci, uomo valoroso in armi e grandemente reputato in Siena, era stato in sul principio della guerra mandato ambasciatore a Firenze. Non so quali insulti, eh' egli patì dalla plebe, gli destarono in cuore una brama di vendetta contro tutta la cittadinanza. Adesso vedendo giunto il momento di saziarla, e non essendogli potuto riescire di muovere i Sanesi a soccorrere apertamente Lucca, vi andò egli stesso con buon numero d'armati. Dipoi si partì per Milano, e tanto fece che persuase il duca — nonostante la pace dianzi con-
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