Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO OTTAVO.
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elusa coi Fiorentini, fra i patti della quale era quello di non immischiarsi mai nelle cose della Toscana e della Romagna — a dare soccorso al Guinigi. 11 duca riconciliatosi di soppiatto con Francesco Sforza, finse di licenziarlo annunciando che quello strenuo capitano recavasi con la sua compagnia nel regno di Napoli, e gli diede segreti ammonimenti di liberare Lucca dallo assedio dei Fiorentini. Lo Sforza per la via di Pietrasanla entrò nel Lucchese e cominciò ad osteggiare lo esercito fiorentino. Ma in quel mentre, fosse fatto vero o simulazione di coloro che senza odiarlo tenevano in ispregio Paolo Guinigi, furono intercettate certe lettere nelle quali i commissarii fiorentini promettevano di dargli dugento mila fiorini e alcuni castelli se ponesse la città nelle mani lóro. Antonio Petrucci, chiaritosi meglio de' suoi sospetti, una notte insieme con alcuni altri cittadini si appresentò al Guinigi che si trovava a letto e gli chiese le chiavi della città e il pubblico tesoro, Paolo non fece resistenza, si mostrò dispostissimo a cedere, e consegnando le chiavi rammentò loro la sua incolpabile condotta nel reggere per trenta anni la città, e si pose nelle loro mani. All' ora medesima Francesco Sforza faceva prendere Ladislao Guinigi che militava nel suo esercito ; e il già signore di Lucca con tutta la sua famiglia fu mandato al Visconti; il quale gli rinchiuse tutti nelle prigioni di Pavia, dove due anni dopo Paolo Guinigi finì di vivere. I Lucchesi in tal guisa si rivendicarono in libertà e riordinarono il comune a norma degli antichi statuti.
Spedirono tosto a Firenze oratori per chiedere pace, imperocché, caduto il Guinigi che aveva offesa la repubblica, era tolta ogni cagione al guerreggiare; si convalidasse nel nome santo della libertà l'amicizia dei due Comuni; si trattassero quinci innanzi da buoni vicini; rammentassero Lucca essere mai sempre stata asilo di parte guelfa, di quella stessa parte che adesso cotanto gloriosamente reggeva lo stato fiorentino. E parlavano savie ed umane parole. Ma i Fiorentini avevano fermato di conquistare Lucca, pensando la libertà e indipendenza loro essere assai più sicura se tutta Toscana fosse loro sottoposta, anziché partita in piccoli stati, liberi di collegarsi o per amore o per forza ad altro stato più
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