Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      del genero, gli oppose come rivali i due figli del Piccinino, che lo Sforza aveva dianzi tenuti prigioni in Bologna dopo di averli privati del governo di quella città, e gli accese contro tale incendio di guerra che ei fu costretto a collegarsi di nuovo e quasi gettarsi in braccio delle due repubbliche. Ma invece dopo infiniti e varii accidenti la guerra tornò fatale al duca, il quale vide le armi de'collegati fin sotto le mura di Milano, guastargli le campagne e tremendamente minacciarlo. Allora di nuovo si volse al genero; il quale, a persuasione degli ambasciatori milanesi, che giuravano il duca, ormai rotto dagli anni e dalla infermità, sperare nel solo marito di sua figlia e lui destinare a succedergli al trono, deliberò di rispondere prontamente allo invito. A ciò fare lo persuadevano la diffidenza che verso lui andavano vie maggiormente dimostrando le due repubbliche che gli somministravano le paghe, e che da ultimo, in ispecie i Veneziani, glie le avevano apertamente negate. Persuadevalo ancor più Cosimo de' Medici, che essendo stretto di vecchia amistà con lo Sforza, desiderava che il ducato di Milano fosse sotto la potestà di un uomo, il quale sarebbe stato amico ai Fiorentini, e non che sturbare avrebbe forse sostenuta la potenza medicea. Lo Sforza dunque togliendo pretesto da ciò che i Veneziani avevano comandato al loro capitano Michele Attendolo consanguineo di Francesco, di occupare Cremona, ruppe apertamente con la repubblica, e abbandonò la Marca per passare in Lombardia. Ma, giunto a Coti-gnola, terra natale del padre suo, il dì 15 di agosto del 1447 ebbe la nuova della morte del duca, avvenuta il dì 7 dello stesso mese.
      11 duca non lasciava eredi maschi; coloro che portavano lo stesso suo cognome non discendevano da' suoi maggiori. I consiglieri di lui trovaronsi smarriti sui provvedimenti da prendere, come quelli che avevano diverse opinioni e diversi interessi. Chi parteggiava per Venezia, chi per Alfonso re di Napoli, chi pel duca d'Orleans figlio di Valentina Visconti. Giovandosi del costume che il duca aveva sempre serbato di lasciarsi rarissimamente vedere, fecero divisamento di celarne la morte come ne avevano tenuta occulta 1' ultima malattia; e vincendo il partito di Alfonso, consegnarono la cittadella e


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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