Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (294/507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LIBRO OTTAVO.
      293
      il castello a Bartolommeo Boile dianzi mandato dal re con alcune schiere di soldati in soccorso del Visconti. I Milanesi non seppero della morte del loro signore se non dopo che videro la bandiera aragonese sventolare in cima al castello. Il popolo grandemente si commosse; e gli amatori della patria reputando essere giunto il tempo di renderla libera, sorsero ad eseguire risolutamente la santa impresa. Antonio Trivulzio, Giorgio Lampugnani, Teodoro Bossi e Innocenzo Cotta, uomini altamente reputati per sangue, per ricchezza e per virtù, tennero consiglio intorno al modo di salvare la città. Ciascuno di loro in uno dei quartieri ragunò il popolo e fece eleggere quattro deputati. Questi deputati che avevano nome dalle sei parti della città dovevano comporre un supremo consiglio, che reggesse la repubblica e ad esempio della signoria fiorentina si rinnovasse ogni due mesi; al quale ufficio furono eletti i quattro capi del rivolgimento.
      Intanto tutte le vie della città erano state asserragliate; le botteghe erano chiuse; tutti armavansi, parati a sostenere un imminente conflitto. Di ciò si accòrsero i consiglieri del defunto duca e paventarono l'urto della procella popolare. Il capitano di Alfonso chiamò tutti i condottieri che per avventura trovavansi in Milano e gli persuase a giurare ubbidienza al re di Napoli, al quale affermavasi devoluto il dominio di Lombardia per virtù della ultima volontà del duca. Giurarono: ma come si furono partiti dal castello, cessero dinanzi al maestoso fremere della cittadinanza che gridava libertà, e si dichiararono pronti a militare agli stipendii del Comune, rinato al libero vivere.
      XXIV. 11 nuovo reggimento non indugiò lungo tempo a cacciare lo armi aragonesi e distruggere dalle fondamenta le fortezze occupate da quelle. Ma la procella alla quale aveva da far fronte di fuori era maggiore e pressoché indomabile. Se a quei tempi fosse esistito il sentimento non dico della Italia una; ma quello da cui erano animati i Comuni della Lega Lombarda, Venezia e Firenze avrebbero prima ricostituita la repubblica milanese, poi purgata tutta Lombardia dalla schifosa dominazione de'piccoli tiranni. In Venezia invece cresceva la frenesia di estendere in terraferma i dominii della
      20'


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

Pagina (294/507)






Bartolommeo Boile Visconti Milanesi Trivulzio Giorgio Lampugnani Teodoro Bossi Innocenzo Cotta Alfonso Milano Napoli Lombardia Comune Italia Comuni Lega Lombarda Venezia Firenze Lombardia Venezia Antonio