Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      '302
      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      non arrossiva non solo di oltraggiare il diritto delle genti, ma perchè, avvezzo a servire, non aveva in petto quell'altero sentimento d'onore che ove parli imperioso affrena le più prave passioni, rompeva la fede giurata. Avendo egli promesso a un cardinale di salvare la vita a Battista Persona, che la fama diceva innocente, lo lasciò libero, ma il dì appresso lo fece riprendere e senza processo mettere sulle forche. Invitò a tornare a Roma con un salvocondotto un Romano che aveva ajutato il conte dell'Anguillara perchè si nascondesse o fuggisse, ed appena lo seppe arrivato a Roma gli fece mozzare il capo; e per aggiungere alla iniquità lo scherno, il dì dopo, fatto chiamare il Capitano della Giustizia e interrogatolo del caso, finse di mostrarsene molto dolente. Taluno per iscusare un tale atto togliendo al papa la taccia di vigliacco e perfido gli dà quella di ubriaco. Verso gli ultimi giorni del viver suo, rimordendogli forse la coscienza, desiderò amaramente la sua condizione di privato e di studioso, e tormentato dalla gotta, finì di vivere nel marzo del 1455, e gli successe un prelato spagnuolo di nome Alfonso Borgia, glorioso antenato di quello Alessandro di turpissima ricordanza.
      XXX. Raccontano gli storici di quei tempi che il papa, più che dalla violenza del suo male, fu consunto dal cordoglio per la caduta di Costantinopoli, imperocché la pubblica voce andava per tutta la cristianità dicendo il prode imperatore dei Turchi aver fatto voto a Dio e al suo profeta di non posare le armi se non dopo di essersi reso signore della metropoli del mondo cristiano. E veramente tutto l'occidente aveva cagione di temere il progredire dei Musulmani, i quali erano nazione forte e bellicosa, inebriata dalla vittoria e dal fanatismo, mentre gli altri popoli e in ispecie gl'Italiani, intenti alle arti e ai comodi della pace, abborrivano dalla guerra la quale nei decorsi cinquanta anni era diventata un vero spettacolo tra uomini educati al feroce mestiere di azzuffarsi con le armi a vantaggio di chi gli pagava. Il papa dalla cattedra di San Pietro gridava la croce contro gl'infedeli; gli facevano eco i sacerdoti dai pergami, e gli scrittori nei libri: i popoli sentivano tutto il peso della minacciata sciagura, ma non si muovevano; e i principi, oramai assue-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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