Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO OTTAVO.
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      della parte vincitrice. Quindi la storia di dieci anni, cioè dal 1455 fino al 1465, è una continua serie di popolari disordini, nei quali si videro enormezze simili a quelle che non erano infrequenti nella barbarie feudale di là .dai monti, ma non parrebbero possibili in una cittadinanza che al pari della genovese andava gloriosa di parecchi secoli di civiltà.
      Genova, durante le contese tra i discendenti della casa d'Angiò e Alfonso d'Aragona, erasi nuovamente data al re di Francia. La reggeva come suo luogotenente Luigi de la Vallèe, il quale col suo mite governo si rese accetto alla popolazione. Genova sembrava avere riacquistata la pace; quel riposo non era vera pace ma spossatezza dopo tanti anni di diuturni travagli. 11 popolo si sentiva afflitto dalla miseria. Il governatore francese trovando vuoto l'erario e scemate le entrate pubbliche, non poteva schivare l'abborrito provvedimento di accrescere arbitrariamente ed oltremisura le imposte, e ricorrere a imprestiti forzati. I consigli discutevano intorno al modo di provvedere equamente allo erario., e nella discordanza delle opinioni riarsero gli antichi rancori. I nobili volevano che si augumentassero le gabelle, i plebei sostenevano doversi sottoporre alle comuni gravezze tutti coloro che per privilegio ne andavano esenti. Nel medio evo tutto era privilegio, nè quegli Stali che avevano per principio fondamentale del loro ordinamento politico, la eguaglianza di tutti al cospetto della legge, seppero a un tratto abbracciare la massima di abolire ogni privilegio. Nè ciò bastava: il vocabolo privilegio era stortamente inteso. 11 capo di un partito, riuscendo ad occupare lo stato, era tenuto a concedere immunità ed esenzioni agli uomini più notevoli della propria fazione ; nò la plebe, la quale era stata precipuo'strumento della vittoria, in sulle prime se ne adontava se non era provocata dalla oltracotanza dei governanti che mostravansi negli atti e nel contegno superiori alle leggi. In Genova i capi delle due fazioni erano stati banditi; molti dei quali essendo ricchi mercatanti cercarono stanza nelle principali città d'Inghilterra, di Francia, di Fiandra. Nonostante, il nuovo conflitto nato ne'consigli della repubblica rianimò le parti, le quali non aspettavano che il minimo pretesto a venire alle mani. Il re di Francia


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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