Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'314
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
edifizj s'aggiunsero le private sue case, le quali sono, una nella città, di quello essere, che a tanto cittadino si conveniva; quattro di fuori, a Careggi, a Fiesole, a Cafaggiuolo ed al Trebbio, tutti palagi non-da privati cittadini ina da regj. E perchè nella magnificenza degli edifizj non gli bastava essere conosciuto in Italia, edificò ancora in Jerusalem un recetta-coloper i poveri ed infermi pellegrini; nelle quali edificazioni un numero grandissimo di danari consumò. E benché queste abitazioni, e tutte l'altre opere ed azioni sue fussero regie, e che solo in Firenze fusse principe; nondimeno tanto fu temperato dalla prudenza sua, che mai la civil modestia non trapassò, perchè nelle conversazioni, ne'servidori, nel cavalcare, in tutto il modo del vivere, e ne'parentadi, fu sempre simile a qualunque modesto cittadino; perchè e'sapeva come le cose strasordinarie, che a ogni ora si veggono ed appariscono, recano molto più invidia agli uomini, che quelle cose sono in fatto, e con onestà si ricuoprono. Avendo pertanto a dar moglie a'suoi figliuoli, non cercò i parentadi de' principi, ma con Giovanni la Cornelia degli Alessandri, e con Piero la Lucrezia de' Tornabuoni congiunse. E delle nipoti nate di riero, la Bianca a Guglielmo de'Pazzi, e la Nannina a Bernardo Rucellai sposò. Begli stati de'principi e civili governi, niun altro al suo tempo per intelligenza lo raggiunse. Di qui nacque che in tanta varietà di fortuna, in si varia città e volubile cittadinanza tenne uno stato xxxi anno; perchè sendo prudentissimo cognosceva i mali discosto, e perciò era a tempo o a non gli lasciar crescere, o a prepararsi in modo, che cresciuti non l'offendessero. Donde non solamente vinse la domestica e civile ambizione, ma quella di molti principi superò con tanta felicità e prudenza, che qualunque seco e con la sua patria si collegava, rimaneva o pari, o superiore al nimico; e qualunque se gli opponeva, o e' perdeva il tempo e i danari, o lo stato. Di che ne possono rendere buona testimonianza i Vineziani, i quali con quello contra il duca Filippo sempre furono superiori, e disgiunti da lui sempre furono e da Filippo prima, e da Francesco poi vinti e battuti. E quando con Alfonso contro alla repubblica di Firenze si collegarono, Cosimo col credito suo vacuò Napoli e Vinegia di danari in
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