Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      ciolini e altri della congiura pendevano impiccati alle finestre del palazzo. La plebe intanto cercava infuriata gli avversarli dei Medici, e quanti gliene cadevano nelle mani, uccideva e strascinava nel fango. Francesco dei Pazzi fu tratto dal letto, e mezzo ignudo trascinato dinanzi alla signoria, ebbe la sorte del Salviati. II Montesecco, dopo avere manifestata la parte che il papa aveva avuta nella congiura, fu decapitato.
      XLIX. Lorenzo dei Medici in tanto pericolo mostrò una assennatezza che non si sarebbe aspettata dalla età e dalla ardente indole sua. Come vide dispersi i congiurati, dalla chiesa, circondato dagli amici; si condusse alle sue case. Non dette il minimo ordine contro i suoi assassini; non il minimo consiglio sul modo di punirli, ma lasciò che i magistrati a lui ligi e la plebe facessero la sua vendetta. Ed ottenne lo scopo più di quello che potesse desiderare. Ma non perciò con mal esito della congiura dileguaronsi i pericoli che lo minacciavano. Il papa aveva già fatto invadere il territorio fiorentino dalle sue soldatesche, le quali per appressarsi alle mura di Firenze altro non aspettavano che la nuova della uccisione dei Medici e della caduta del governo. Ma i capitani, appena seppero come erano andate le cose, reputando irrimediabilmente per allora rovinata la impresa, ritiraronsi. Le schiere del re di Napoli procedevano verso i confini della Toscana; e la lega testò conclusa con la repubblica di Siena più non era secreta. Federigo di Montefeltro eh' era stato eletto capitano generale dello .esercito della lega intimò guerra non alla repubblica fiorentina ma al solo Lorenzo dei Medici. II papa minacciò d'interdirla se dentro un mese non consegnava ai tribunali ecclesiastici Lorenzo, la signoria e la balìa per essere giudicati e puniti del loro delitto. Sacrilego delitto chiamava il papa lo avere il Gonfaloniere impiccato alle finestre del palazzo 1' arcivescovo Salviati, e l'avere il popolo sbranato i due preti che avevano tentato di trucidare Lorenzo. I Fiorentini riconobbero di avere violato il privilegio della Chiesa punendo quei sacerdoti che non potevano essere giudicati se non dal fòro ecclesiastico; non però consegnarono Lorenzo e i magistrati, ma piegarono umilmente il capo alle censure credendo in tal guisa abbonacciare il fremente animo del pontefice. E


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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