Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'339
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
eroica perseveranza che aveva resi trionfanti i suoi antichi, trionferebbe anche di questa sleale e scellerata aggressione. Gli adunati accolsero con unanime applauso le parole di Lorenzo, e giurarono di essere disposti a dare vita e sostanze per lui. E forse era commedia ordinata a far cessare i sinistri umori che cominciavano a manifestarsi e minacciavano di trascendere agli estremi. I cittadini, dei quali componevasi questo straordinario consiglio detto de' richiesti a somiglianza dello antico consiglio de' pregadi in Venezia, erano tutti scelti fra mezzo ai fautori della casa medicea; forse nessuno vi fu invitato degli antichi partigiani di coloro che innanzi Cosimo avevano con tanta gloria e fermezza retto lo Stato, o se ve n'era alcuno, non poteva risicarsi a favellare al modo dei liberi cittadini in una città nella quale, tranne il nome, erano impudentemente calpestate le libere istituzioni.
I Fiorentini dopo la scomunica e la dichiarazione di guerra fatta loro dal papa e dal re di Napoli, avevano mandata la confessione del Montesecco a tutti i sovrani, e agli Stati d'Europa per mostrare che Sisto IV era stato parte precipua nella congiura dei Pazzi. I principi, che da tanti anni erano assuefatti a trattare direttamente con la famiglia medicea intorno agli affari della repubblica, e di fatto la consideravano come sovrana, nello attentato dei congiurati videro un delitto di lesa maestà ; e quindi dichiararonsi a favore di Lorenzo, e contro Ferdinando, e contro il papa in ispecie, il quale con lo scandaloso favore che prestava al suo Lorenzo Riario si era reso indegno della riverenza dovuta al padre dei fedeli. E però taluni di loro, e massime lo imperatore di Germania e il duca di Milano, lo minacciarono di negargli obbedienza se non si astenesse da una guerra che oltre d'essere ingiusta poteva ravvolgere in mille calamità l'Italia e la Europa sempre trepidante dello avanzarsi dei Turchi. Luigi XI re di Francia oltre alle minaccie fe' cenno di venire ai fatti; rimise su il conflitto per la prammatica sanzione; vietò che gli agenti della corte romana riscuotessero in tutto il reame le annate, e citò il pontefice ad un concilio; tremenda parola all'orecchio de'romani pontefici dopo ciò che era seguito nei primi anni di quel secolo. II concilio non ebbe luogo; ma il re mandò il ce-
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