Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      '310
      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      mando di un bastardo di Francesco Sforza si appropinquò a Genova. Ma Roberto di Sanseverino che comandava le milizie genovesi si condusse con tanto accorgimento che trasse in una stretta valle i nemici, e venne con loro alle mani nell' agosto del 1478. Dopo parecchie ore di combattimento i Milanesi già retrocedevano allorquando videro le circostanti alture munite di contadini, che, come erano stati edotti dal Sanseverino cominciarono a rotolare giù enormi massi. La qual cosa pose lo scompiglio fra i soldati ducali, che spaventati si diedero a una precipitosa fuga, e non osando passare per quelle anguste gole, si lasciavano prendere dai montanari. 1 suprestiti dello esercito del duca si videro ritornare ignudi a Milano. In tal guisa Genova dopo tanti anni scuoteva il giogo dei duchi di Milano, i quali quinci innanzi, non deponendo mai il pensiero di riconquistare la ribelle repubblica la turbarono con le interne fazioni, le quali pur troppo erano sempre inchinevoli e parate a venire alle mani, e porre a continuo rischio la pace, la libertà, e la indipendenza della patria.
      LII. La sconfitta dello esercito milanese recò maggior danno a Lorenzo dei Medici che al duca di Milano. Giovanni Galeazzo altro non perdeva che una città la quale gli era soggetta quasi come a protettore, ma a Lorenzo veniva meno l'unica speranza di soccorso, imperocché la duchessa a Sforzino, che capitanava quello esercito, aveva fatto comandamento di passare in Toscana dopo avere domata Genova. E perchè la genovese repubblica adesso si era collegata con Ferdinando, i Fiorentini avevano cagione di temere in essa una nuova nemica, che poteva in mare grandemente molestarli. Per la qual cosa la Signorìa mandò oratori al doge di Genova per congratularsi della ricuperata indipendenza, e ad un tempo offrirgli amicizia. E perchè non se ne indispettisse la reggenza di Milano, Lorenzo scrisse secrete lettere alla duchessa attribuendo alla necessità degli eventi cotesta dura e temporanea simulazione, lnfrattanto ei seguitava le pratiche in Venezia per ottenere soccorso; ma i Veneziani oltre di non potere allontanare dal loro territorio nè anche uno de'loro soldati, che non bastavano, per numerosi che fossero, a frenare il procedere dei Turchi, erano afflitti da una peste che


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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