Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'350
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
stato del 1187 convennero tutti a Staggia, terra posta sul confine fiorentino, e capitanati da un Cremonese, si mossero cautamente traverso alle foreste alla volta della città. Venne loro fatto di entrarvi; e comecché fossero in piccolo numero, per uno di quei stranissimi casi che talvolta nelle zuffe danno la vittoria a colui che ha minori argoménti a sperarla, assaltarono il capitano del popolo, lo fecero prigione, e recarono alle loro mani il supremo potere senza che le vie, come era da temersi, fossero lordate di sangue cittadino.
La riforma dello Stato che ne seguì, rimise su gli antichi monti, e volle che tutti partecipassero agli ufflciie alle dignità della repubblica e da tutti si trascegliessero centottanta cittadini per comporre il consiglio generale. E' pare che nascesse discordia, imperocché poco tempo dopo fu necessario creare una balìa di ventiquattro uomini che ebbe piena potestà per cinque anni; la quale balìa per consolidare il reggimento, togliendo perfino le radici dei mali, bandì o uccise coloro eh' ella reputava nemici degli ordini dominanti.
LVI1I. Dopo due tragedie domestiche seguite in alcuni piccoli Stati delle Romagne, e varii sanguinosi fatti qua e colà avvenuti, e'pareva che la Italia godesse d' universale quiete. Nuovi elementi di civiltà erano sorti in tutta Europa, nuove e più intime relazioni si erano stabilite fra tutti gli Stati; invenzioni e scoperte in gran numero; talune delle quali portentosissime come la scoperta delle Indie occidentali e il trovato della stampa; l'antico ordine di cose era presso a disparire; il mondo, che cinque secoli innanzi scuotendo la barbarie aveva incominciato ad ascendere, dirò così, l'erta della civiltà, pareva avvicinarsi al culmine. Sotto l'apparenza della tranquillità stavasi adunque nascosta una maravigliosa energia che esplicavasi sorda e quieta per formularsi dappoi in un grande rivolgimento, il quale riuscì esiziale alla libertà della Italia.
Eppure coloro che avevano, avanti la dominazione dei Medici, gloriosamente governata la fiorentina repubblica, quasi prevedessero il futuro, avevano divisato i modi di tutelare le libertà repubblicane togliendo di mezzo i principucci, afforzando gli Stati liberi, e ponendoli in vicendevole equili-
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