Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO NO.NO.
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decessore i nobili romani, secondo era loro vecchio costume, avevano grandemente turbata: il pontefice fu celebrato qual pubblico benefattore; la sua riputazione sempre cresceva, il popolo augurava a sè giorni lieti e tranquilli e alla Chiesa gloria e prosperità. Sia il prestigio fu di breve durata. Rode-rigo Borgia da lunghi anni viveva scandalosamente in compagnia d'una mala femmina d'Anagni, chiamata Vannozza; dall'osceno commercio erano nati quattro figliuoli, che il potentissimo prelato nè anco aveva il pudore di chiamare nipoti. Poco tempo dopo la sua esaltazione al papato egli celebrò suntuosissimarnente nel palazzo apostolico le nozze della sua figlia Lucrezia col figliuolo del signore di Pesaro. Tanta impudenza fece stomaco anco ai più corrotti uomini che allora vivessero; si cominciò a sparlare del papa che la voce pubblica accusava anche d'incesto con la propria figlia. Il grido di tante enormezze si sparse per tutta Italia, la quale da lunghissimi anni essendo assuefatta a vedere con gli occhi propri le oscenità della corte di Roma, aveva perduta ogni riverenza verso il capo della Chiesa, eh' era fatto zimbello ai sarcasmi del popolo suscitati dagli epigrammi degli scrittori. Quali effetti ne nascessero oltremonti a noi non ispetta raccontare; diremo bensì, in quanto all' Italia, che i buoni, vedendo sopra essa pendere minaccioso un cumulo di spaventevoli sciagure, cominciarono ad accusare la corte di Roma e la corruttela dei costumi del clero come la precipua cagione che provocasse l'ira d'Iddio. Fra tutte potentissima fu una voce che tuonava sull'Arno, e gridava universale riforma di costumi.
II. Menava in allora alto romore in Firenze Girolamo Savonarola frate domenicano, il quale con la potenza della parola dal pergamo muoveva il popolo al pari del più grande demagogo. Dicesi che la natura, che gli era stata prodiga delle più esimie doti dello ingegno, gli avesse negate le qualità necessarie ad un oratore; soprattutto egli aveva voce rauca e fievole e punta grazia nel favellare e nel gestire. Ma credendosi invaso dallo spirito d'un apostolo, pose tanto studio nel correggere cotesti difetti, che coloro i quali in sul suo primoe sordire non pativano d'ascoltarlo, anni dopo rimasero attoniti e
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