Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'370
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
i Pisani voluto acconsentire alla consegna della fortezza, egli come ecclesiastico non poteva costringerli con le armi essendogli inibito di fare spargere il sangue cristiano. I Fiorentini rimasero scornati e pieni di sdegno ; nondimeno non osarono impedirgli di ritornare a Napoli.
XI. I Pisani intanto si rivolgevano per aiuti a Siena, a Lucca, a Genova, a Lodovico il Moro; e mentre costui e le due prime repubbliche non osavano apertamente procedere contro ai Fiorentini, Genova, che ambiva ad estendere il suo territorio giù lungo il littoràle toscano, prometteva più validi soccorsi. Non per tanto Pisa aveva preso al suo soldo Lucio Malvezzi di Bologna, il quale capitanando un esercito mosse contro ai Fiorentini, loro tolse alcune castella, e li ruppe e sgominò al ponte del Serchio.
I Fiorentini, ai quali anco erasi ribellata Montepulciano-dandosi alla repubblica di Siena, spedirono nuovi deputati a Carlo per rammentargli la fede giurata, e spronarlo ad eseguire prontamente il trattato col quale mallevava i possedimenti della repubblica. Il re rispose che della ribellione de'popoli soggetti Firenze non ad altri ascrivesse la colpa che a se sola, la quale non sapeva reggerli con moderazione e con senno.
Re Carlo non solo con le parole ma con gli atti andava sempre più porgendo argomenti di sdegno verso i Fiorentini. Sollecitato dai suoi cortigiani non che da' precipui capitani del suo esercito, i quali dicevano essere un disonore, una infamia abbandonare Pisa all'ira de'suoi oppressori, le mandò seicento soldati Svizzeri e Guasconi. Questa piccola masnada riaccese la speranza nel popolo e il coraggio nelle soldatesche raccogliticce che militavano al soldo del comune. Lucio Malvezzi ricominciò tosto le ostilità, e poco tempo dopo cacciò i Fiorentini dai luoghi ch'essi tenevano. In Firenze nulladimeno il popolo non sapeva a viso aperto dichiararsi contro il re di Francia, imperciocché frate Girolamo dal pergamo ostinavasi sempre a predicare che Carlo era l'uomo eletto da Dio per liberare la Italia e riformare la Chiesa. Confessava eh' ei non aveva fino allora mantenuto le promesse, ma era certo che Iddio lo rimetterebbe nella diritta via. Firenze oramai, chiusi gli occhi
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