Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'374
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
Mosse da Siena con Bartolommeo d' Alviano che capitanava ottocento cavalli e tremila fanti, e il dì 29 aprile giunse a Firenze, e cercò di sorprendere le guardie e impadronirsi della Porta Romana. Ma standosi lì parecchie ore senza alcun frutto, retrocesse, senza che la sua apparizione destasse fra il popolo il più lieve commovimento. I Fiorentini nulladimeno apersero gli occhi a invigilare con estremo rigore tutti coloro che erano in sospetto di favorire i Medici. Ora avvenne che un esule di nome Lamberto dell' Antella fosse preso e condotto a Firenze. Sottoposto alla tortura, nominò alcuni reputati cittadini come complici di Piero de' Medici nell' attentato contro la patria. Niccolò Ridolfì, Lorenzo Tornabuoni congiunti di Pietro, Gian-nozzo Pucci e Giovanni Cambi furono presi e accusati di avergli promessa una porta della città. Fu anche accusato come loro complice e più reo di tutti il gonfaloniere Bernardo del Nero, e tuttj furono sottoposti a un processo. Se non che i giudici non osavano profferire la sentenza ; onde la Signoria ragunò i precipui magistrati e il consiglio de' richiesti in numerosa assemblea, la quale ordinò agli Otto di giustizia di profferire la sentenza di morte contro gli accusati. In questa solenne occasione Savonarola e i capi della parte popolana si condussero in modo da perdere ogni riputazione. Il frate, allorché venne riformato lo stato nel 1494, aveva fatto stanziare una legge, per virtù della quale ogni uomo che fosse dannato a morte poteva appellare al Consiglio generale del popolo. Volendo i condannati giovarsi di cosiffatta legge, il governo ragunò un nuovo consiglio per deliberare se lo appello fosse da concedersi ; e fu mirabile cosa il vedere che coloro i quali maggiormente si opposero alla esecuzione della legge furono i capi della fazione fratesca, e in ispecie Francesco Valori, che era stato gonfaloniere nel bimestre precedente il tempo in che Bernardo del Nero aveva tenuto l'ufficio, quel Francesco Valori che era come il braccio secolare del Savonarola.
Non per tanto la signoria non sapeva in che modo eseguire una sentenza profferita con aperta violazione di una delle più importanti leggi dello Stato. Era ne'consigli e fra il popolo un terribile tumulto. Savonarola, che soleva cogliere il più
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